GRAZIE, FIORELLO, GRAZIE!
È stato bello, anzi bellissimo. La sua sveglia quotidiana ha aiutato a ridestare i nostri sensi dal torpore del sonno, più di un caffè ristretto e una brioche farcita. L'allegria, la leggerezza, l'informazione (satirica ma mai "stupida") che dal Glass di "Viva Rai 2" si sprigionavano nei dintorni di via Asiago prima - storica sede di Radio Rai - e del Foro Italico poi raggiungevano le nostre dimore attraverso l'etere, trasportando Fiorello e la sua "gang" nelle nostre vite. Ieri questo viaggio cominciato due anni e mezzo fa si è concluso col botto. Una mattina speciale in cui Fiorello, il braccio sinistro Mauro Casciari, il destro Fabrizio Biggio, la "vegliarda ugola" di Ruggiero Del Vecchio e tutto il cast di cantanti, performer e ballerini hanno regalato un'ultima strabiliante puntata, accompagnati da due "ospiti" di lunga data, Amadeus e Lorenzo Jovanotti (autore dell'iconica sigla di apertura).
Il Foro Italico, dallo scorso novembre nuova sede del Glass dopo la "cacciata" da via Asiago (a seguito di proteste e denunce dei residenti), sede della prima edizione, si è riempito per l'ultima volta di luci, suoni, colori, ballerine, cantanti, coreografie e scenografie (curate da Luca Tommassini) e di tanta gente comune che, da tutte le parti d'Italia, si riversava al di là delle transenne per assistere al primo varietà che ha sostituito le "luci" della ribalta con quelle dell'alba. "Perché il varietà non è morto - come sottolineava sempre Fiorello - ha solo cambiato orario!". Ed ecco che, alle 7 e 15 del mattino, su Rai 2, telespettatori giovani e meno giovani si sono piazzati davanti al video per assistere allo show, rallentando la quotidiana staffetta tra fugaci caffè, corse al lavoro o ai banchi di scuola. Fiorello ha dimostrato che la qualità (perché di quello stiamo parlando) premia sempre e non c'è orario che tenga quando si ha voglia di divertirsi e di farlo con intelligenza. E se proprio la levataccia è un grande problema, niente paura: su RaiPlay il varietà può andare in onda in qualsiasi momento della giornata. Mette un po' di tristezza sapere che tutto questo sia arrivato alla fine. Ci mancheranno format e parodie come "Doc, quasi laureato", "Chi vuol essere in ascensore", "Mare Fuori", "Due pesi e due misure". Ci mancheranno Batman e WonderTrans, il "tenero" conte Dracula, i "Ma senza Se", il signor Carlo, lo zombie che punta al riscatto sociale della categoria. Ci mancherà la rassegna stampa del mattino, fatta sempre con acume seppur sul filo del sorriso. Ci mancherà anche il connubio Festival di Sanremo-Viva Rai 2! grazie all'inossidabile amicizia tra Amadeus e Fiorello, che dopo la scoppiettante edizione del 2023 - andata in onda da via Asiago - quest'anno ha portato il Glass (l'Aristonello) davanti alle porte dell'Ariston con ancora un varietà, questa volta notturno, da far impallidire il "vecchio" DopoFestival di baudiana memoria. Ma a mancare sarà soprattutto una forma di spettacolo vincente, che ha saputo fondere tradizione e novità, gusto d'altri tempi e avanguardia tecnologica, sapienza e follia, ironia e serietà. Ritornerà? "Ci vediamo alla prossima idea", ha dichiarato lo showman, quindi chissà. Per il momento potremmo consolarci con una massima di Gabriel Garçia Marquez che sembra scritta apposta per l'occasione: "Non piangere perché è finito, sorridi perché è successo". E noi sorridiamo, ma oltre a sorridere vogliamo anche rendere onore a chi ha reso possibile tutto questo. Un grande artista, un grande "cazzaro" - nel senso più nobile del termine - e un grande uomo. Grazie, Fiorello, grazie!
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