ANITA DURANTE, AMBASCIATRICE DELLA CULTURA ROMANA
Se ne andava trent'anni fa, il 2 maggio 1994, cadendo accidentalmente da una finestra mentre stava lavando i vetri. Aveva novantasette anni e una ostinazione tale che l’avrebbe convinta a rimanere in scena fino alla fine. D’altra parte, in scena, Anita Durante era cresciuta, e proprio lì, sulle quinte di una filodrammatica romana aveva conosciuto colui che sarebbe diventato suo marito, Checco Durante.
Classe 1897, romana verace, Anita Bianchi (da nubile) ha legato per sempre il suo nome al teatro dialettale romano, debuttando prima da dilettante e poi entrando, insieme all’amato Checco, nella compagnia di Ettore Petrolini, col quale portarono la tradizione teatrale romana in giro per il mondo, dall’Europa al Sud America.
Anita Durante con il marito Checco. |
Negli anni ’20, poi, Anita e Checco fondarono una propria compagnia dando inizio a una lunga e proficua attività - passando di compagnia in compagnia - proseguita anche dopo la morte del marito, sostituito in scena da Enzo Liberti, marito di sua figlia Leila (anch'ella attrice come la sorella Luciana).
In alto, Anita Durante con Aldo Fabrizi ne "L'ultima carrozzella" (1943) di Mario Bonnard. In basso, con Alberto Sordi in "Un americano a Roma" (1954) di Steno. |
Ma al di fuori dei confini regionali, Anita Durante (come il marito) è diventata famosa grazie alle sue partecipazioni cinematografiche. Per via del suo aspetto bonario e materno venne spesso chiamata ad interpretare madri comprensive, mogli affettuose e donne popolane romane in diversi film, soprattutto commedie. Fra i ruoli più celebri quello della moglie di Aldo Fabrizi vetturino ne "L'ultima carrozzella" di Bonnard e la madre di uno scapestrato Alberto Sordi in “Un americano a Roma” di Steno e "Ladro lui, ladra lei" di Zampa. Interpretazioni in cui era possibile ravvisare la spontaneità, la leggerezza e la profonda conoscenza della cultura popolare romana che Anita Durante ha tramandato come un' ambasciatrice. Ambasciatrice di saperi e sapori ancora oggi patrimonio prezioso del nostro spettacolo.
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