Passa ai contenuti principali

 HOSKINS, "L'AMICO" EDDIE


I suoi occhi trasudavano malinconia, ma dieci anni fa, il 29 aprile 2014, quando una polmonite ce lo portò via, furono i nostri a lacrimare per il dispiacere. Bob Hoskins, probabilmente, non ha avuto tutto quello che un bravo attore dovrebbe avere. Premi prestigiosi (ma una candidatura all'Oscar, per "Mona Lisa", il film che lo tirò fuori dall'anonimato, la ottenne), riconoscimenti particolari, una carriera  costellata di grandi successi (le sue interpretazioni di "grido" sono ben poche). 



Eppure, Bob Hoskins è riuscito ad entrare nei cuori di tutti noi dopo una vita fatta di studio (la Royal Shakespeare Company di Londra), gavetta e impegno. Che vestisse i panni di Eddie Valiant, il detective che caccia fuori dai guai (prendendolo letteralmente per le orecchie) il coniglio Roger Rabbit, quelli del mozzo di Capitan Uncino Spugna, o ancora quelli di papa Giovanni XXIII (una delle ultime interpretazioni, straordinaria), riusciva sempre ad emozionare, grazie a quello sguardo malinconico su un testone calvo che faceva sempre sorridere. Io però rimango affezionato soprattutto al ruolo di Eddie, il mio amico d'infanzia, compagno di tante proiezioni pomeridiane di quel film d'animazione ("Chi ha incastrato Roger Rabbit") che ancora oggi guardo con gli stessi occhi stupiti. Ebbene, per ricordare Bob Hoskins, la sua carriera e la nostra "amicizia" vi ripropongo di seguito un articolo che gli dedicai tempo fa.

L'articolo è fruibile al seguente link:

https://ilrestodelmarino.blogspot.com/2022/10/hoskins-un-caro-amico-per-quanto-mi.html

Commenti

Post popolari in questo blog

DON CARLO CASCONE, IL RICORDO DI UN SORRISO DOLCE Braccia dietro la schiena, busto leggermente inclinato in avanti e su, un piede dopo l'altro, per la salita di Sant'Antuono, col basco calcato in testa e la tonaca svolazzante. Me lo ricordo così, don Carlo Cascone, quando la mattina, con la pioggia o con il sole, veniva a celebrare la messa feriale a pochi passi da casa mia, nella chiesetta di Sant'Antuono. Ci incontravamo sempre: io andavo a scuola e lui usciva dalla chiesa, a messa finita, fermandosi a parlare con i suoi parrocchiani, tra cui c’erano anche le mie nonne, Rosa e Assunta. Classe 1920, nativo di Lettere, vicino Napoli, don Carlo ha trascorso per oltre cinquant’anni la sua vita, terrena, spirituale e missionaria, a Lagonegro, in provincia di Potenza, dove è stato ordinato sacerdote nel 1943.  Monsignore per merito e per grazia dei suoi fedeli, prete saggio, generoso e popolare, devotissimo della Madonna di Sirino, al cui seguito, per decenni, è salito sulla ve...
C'ERA UNA VOLTA, IL TEATRO DELLE VITTORIE! Nell’estate televisiva in cui le menti offuscate dall’afa si ridestano, a sera, ai ricordi di  Techetecheté , ci capiterà di rivederlo. Nelle sue splendide scenografie, dal bianco e nero al colore, nei conduttori in abito da sera, da Lelio Luttazzi a Fabrizio Frizzi, negli acuti di Mina, nella diplomazia di Pippo Baudo, nelle mille luci di una facciata, quella di uno dei teatri più celebri della Rai, che era essa stessa un inno al divertimento del sabato sera. Da qualche tempo, quell’ingresso, per anni abbandonato al degrado estetico, è stato restaurato ma “in povertà”, lontano dai fasti di una storia cominciata ottant'anni fa, nel 1944, quando il Teatro delle Vittorie, sito in via Col di Lana, a Roma, veniva inaugurato nientepopodimeno che da una rivista di Totò e Anna Magnani.   Il "luminoso" ingresso del Teatro delle Vittorie.   Il delle Vittorie era un grande teatro specializzato negli spettacoli di varietà e rivista. Bal...
GIUSEPPE GUIDA, PASSIONE MAESTRA Un maestro, nel senso più “elementare” del termine. Perché prima che professore, preside, sindaco democristiano, storico e scrittore, Giuseppe Guida è stato, a mio avviso, un maestro. E non solo perché si diplomò allo storico Istituto Magistrale di Lagonegro. Giuseppe Guida possedeva infatti le qualità che - sempre a mio parere - dovrebbero essere proprie di un vero insegnante elementare (e non solo): empatia, sguardo lungo, curiosità, intelligenza. E di intelligenza “Peppino” Guida diede dimostrazione fin da bambino.  Nato il 17 settembre 1914, da proprietari terrieri del Farno, zona rurale alle porte di Lagonegro (Pz), Peppino era terzo di sette figli e i genitori, per permettergli di studiare, lo affidarono agli zii materni, commercianti, che si occuparono della sua istruzione. I loro sacrifici non furono vani e infatti Peppino Guida diede prova di grandi capacità intellettive e non solo. Accanto alla passione per gli studi umanistici, che lo con...