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 GIULIETTA MASINA: UN AMORE GRANDE


Aveva il cancro, è vero. Ma è anche vero che la perdita del suo grande amore era ancora più dolorosa di quel male che da tempo la stava consumando. Giulietta Masina se ne andò trent'anni fa, il 23 marzo 1994, appena pochi mesi dopo la morte del suo amato Federico, Federico Fellini. 



Cinquant'anni di matrimonio, di lavoro, di vita vissuta insieme, l'uno per l'altra. Lei bazzicava i teatrini romani e la prosa radiofonica. Lui era uno squattrinato vignettista che sognava il cinema. "Galeotti" furono gli studi dell'EIAR e quell'unione forte, profonda, contro ogni intromissione esterna - se si considerano le frequenti e dichiarate liason amorose di lui - non conobbe ostacolo alcuno. Giulietta Masina, tra i due, era quella risoluta, con i piedi per terra, per quanto dolce e sognatrice, ma forse la persona più adatta ad interpretare i "pensieri" di Federico. La sua Cabiria, così autentica, così vera, così sopra le righe eppure così umana, è forse ciò che meglio esprime la perfetta sintonia tra i due. E non perché vinse un Oscar (l'altro se lo guadagnò con la Gelsomina de "La strada"), perché ciò equivarrebbe ad attribuirle un valore meramente produttivo. No: Giulietta Masina era semplicemente l'anima giusta per esprimere al meglio i sogni e le sensazioni più autentiche. A fine carriera, accanto a Marcello Mastroianni, nei panni di due anziani coniugi ballerini di tip-tap, Giulietta Masina incarnò alla perfezione lo spirito di chi non si arrende neanche davanti all'inesorabile scorrere del tempo. Ma parlare di Giulietta "oltre Fellini" è doveroso. Ella iniziò la sua carriera molto prima di conoscerlo, in palcoscenico. Lavorò con Rossellini, Lattuada, Giorgio Bianchi, Castellani, affrontò il registro comico e quello drammatico, dimostrando anche una certa versatilità. Una personalità sfaccettata, dunque, decisa e autonoma, nonostante, per molti, sia sempre stata "solo" la moglie di Fellini. Ma forse, questi molti, dimenticano un detto antico, sincero proprio come l'amore di Giulietta per il suo compagno di scena e di vita: dietro un grande uomo si cela sempre una grande donna.

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