BUKOWSKI, IL POETA MALEDETTO CHE CERCAVA LA FELICITÀ
Il volto coperto dal fumo delle sigarette, un bicchiere sempre pieno d’alcol, il tormento di una vita consumata tra amori fugaci e dissidi interiori, messi su carta e resi piccoli capolavori. Charles Bukowski se ne andava trent’anni fa, il 9 marzo 1994, colpito dalla leucemia. Ma la sua agonia, forse, cominciò fin dai primi anni di vita.
Ragazzo ribelle, in perenne lite col padre, studente capace ma svogliato, amante della scrittura, animo in perenne burrasca e alla ricerca della felicità. Quella di chi non si accontenta, ma sfrutta ogni situazione a suo vantaggio. “Post Office”, il suo romanzo d’esordio, fu ispirato dalla sua esperienza come postino a Los Angeles, impiego che sopportò a fatica per dieci anni pur di campare, prima di lanciarsi nel mondo della scrittura. Romanzi, racconti, poesie piene di interrogativi, di un linguaggio spesso duro ma sempre vivo di emozioni. Al link seguente troverete un bell’articolo che gli dedicai qualche tempo fa, attraverso cui potrete conoscere l’animo di un poeta maledetto, la cui maggiore maledizione era proprio l’esigenza della felicità e la sua incessante (e forse vana) ricerca.
L’articolo è fruibile al seguente link:
https://ilrestodelmarino.blogspot.com/2020/08/charles-bukowski-larte-di-soprav-vivere.html
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