GRANT, "SIR" CARY GRANT
Elegante, autoironico, galante. Un "Sir", un signore, in perfetto stile inglese, anche se dalla terra natia - dove nacque, a Bristol, centoventi anni fa, il 18 gennaio 1904 - partì giovane come giocoliere in una compagnia di girovaghi per approdare in America dove Archibald Alexander Leach diventò Cary Grant.
Eppure, nella sua sconfinata filmografia, fatta di capolavori del cinema brillante ma anche di pietre miliari del thriller, passando da "Incantesimo" di George Cukor a "Notorious" e "Intrigo internazionale" di Alfred Hitchcock, egli ha sempre conservato i suoi tratti da gentiluomo inglese, affascinante e inappuntabile in ogni condizione, col cappello perfettamente calcato in testa e i completi impeccabili.
Cary Grant e Katherine Hepburn in "Incantesimo" (1938) di George Cukor. |
Dall'alto della collina di Hollywood, l'attore più amato dalle donne e più invidiato dagli uomini, il seduttore di tante commedie e il tombeur de femmes più ambito dai rotocalchi, circondato da donne bellissime fuori e dentro al set - si sposò cinque volte ed ebbe molti flirt -, ha perfettamente incarnato il cinema americano tra gli anni '30 e '60: spettacolare, brillante o drammatico, e in grado di regalare emozioni.
In alto, Cary Grant e Ingrid Bergman in "Notorious"(1946). In basso, con Eva Marie Saint in "Intrigo internazionale" (1959). Entrambi i film sono diretti da Alfred Hitchcock. |
Che fosse accanto ad Ingrid Bergman o ad Audrey Hepburn, che fosse una commedia sentimentale o una storia di spie ("Sciarada", per me il suo film più bello), la sua naturalezza recitativa, la sua garbata presenza mettevano sempre tutto in secondo piano, a volte anche la partner femminile di turno. Senza la necessità di prevaricare, senza il bisogno di eccedere.
Cary Grant con Audrey Hepburn in "Sciarada" (1963) di Stanley Donen. |
Fa strano pensare che non ottenne mai un Oscar, il premio più ambito nello star system statunitense (e non solo). Questo si sottolineò anche al momento della sua scomparsa, nel 1986, quando se ne andò all'improvviso, ancora in piene forze e attività. Ma poco importa. Perché lui era Cary Grant, "Mister" Cary Grant, o meglio "Sir", e non aveva bisogno d'altro, se non di se stesso, per brillare.
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