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 BUON COMPLEANNO, RAI!


Settant'anni. Settant'anni di storia culturale, sociale, di informazione e di intrattenimento. Settant'anni di una storia cominciata il 3 gennaio 1954, quando la bella, brava e affascinante Fulvia Colombo, la prima "signorina buonasera", dava ufficialmente inizio alle "regolari trasmissioni". 



La Rai, Radiotelevisione Italiana, entrava per la prima volta nelle nostre case da un misterioso oggetto, massiccio, ingombrante e facilmente surriscaldabile nelle sue decine di valvole, che in pochi anni tutti iniziarono ad acquistare firmando pacchi di cambiali. Il televisore, rivestito in bachelite, talmente grande da occupare una stanza di medio volume, ha lasciato il posto, col tempo, prima a televisori più piccoli, a transistor, poi a leggerissimi schermi ultrapiatti, trionfi di microchip e cristalli liquidi. E attraverso quegli schermi "mamma Rai" ci ha tenuto compagnia per tutti questi anni, lasciando scorrere la sua storia. Da "Carosello" ai bumper pubblicitari, da "Lascia o raddoppia?" di Mike Bongiorno a "Tale e Quale show" di Carlo Conti, da "Il Musichiere" di Mario Riva a "L'Eredità" di Flavio Insinna, passando dal bianco e nero al colore, dai grandi sceneggiati di Bolchi, D'Anza e Majano alle moderne fiction. Dal maestro Manzi che insegnava agli italiani a leggere a scrivere a Rai scuola e Rai storia, i canali che, col digitale terrestre, hanno riportato la cultura sul piccolo schermo. Cultura e intrattenimento sempre disponibili, grazie alle risorse di RaiPlay, il sito web gratuito in cui questa storia è ripercorribile quando e come si vuole, da ieri ad oggi. Settant'anni, insomma, di storia televisiva ma anche umana, al passo coi tempi e con un occhio speciale al passato, da conservare e tramandare. Settant'anni di una storia che, ci auguriamo di cuore, non vedrà mai la "Fine delle Trasmissioni". Buon compleanno, RAI!

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