PER ELISA
Per Elisa, un fiore reciso con rabbia folle un caldo mattino di settembre di trent'anni fa. Per Elisa, la messa alla Chiesa della Santissima Trinità e il pranzo in campagna in famiglia che non c'è stato. Per Elisa, sedici anni e un volto da bambina, una esistenza stravolta dalla follia di un ragazzo, Danilo Restivo, che oggi sconta la sua pena fuori dai confini nazionali.
Per Elisa, tanti sogni sfumati quel 12 settembre del 1993, in un luogo di fede e di preghiera, in cui si sentiva sicura e dove invece ha incontrato il Male, quello vero. Il Male che l'ha offesa, umiliata, uccisa e occultata in quel sottotetto dove, il 17 marzo 2010, è stata ritrovata. Per Elisa, c'è stata giustizia ma non fino in fondo. Per Elisa, a Potenza, la sua città, ancora si piange e si supplica, con mamma Filomena e il fratello Gildo, affinché si sappia tutta la verità. Quella che si è portato nella tomba don Mimì, il parroco di quella Chiesa che, da poco, ha riaperto i battenti ai fedeli (ma non ai sacramenti). Per Elisa, che aveva fede, nella vita come in Dio, la salvezza (terrena) non c'è stata, e neanche un po' di rispetto. Ecco, dopo trent'anni, per Elisa, ci vorrebbe soltanto questo: rispetto.
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