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 GORNI KRAMER, SORRISI SWING


Il sorriso furbo sotto i baffetti neri, dietro il mantice della sua fisarmonica. Dalle melodie jazz alla commedia musicale targata G&G fino alle orchestrine della neonata Rai TV. Francesco Kramer Gorni - chiamato così dal papà in onore del ciclista Frank Kramer -, per tutti Gorni Kramer, è sicuramente vivo nella memoria di chi ha vissuto la musica tra gli anni '30 e '40, tra "Crapa Pelada" intonata dalle pastose corde di Alberto Rabagliati e "Pippo non lo sa" soavemente interpretata dal Trio Lescano, tra autarchia e proibizioni, dai microfoni dell'EIAR. 



Dietro quei motivetti c'era la firma di Kramer, musicista nel sangue, fisarmonicista e polistrumentista, sorriso gaio e spavaldo che nel Dopoguerra arrivò ad allietare le prime serate italiane accanto a Mario Riva ne "Il Musichiere" e che prima ancora aveva alleggerito gli animi di spettatrici e spettatori sui palcoscenici della rivista, tra Delia Scala  e Walter Chiari, Rascel e Dapporto, sotto l'egida e "regia" regia di Pietro Garinei e Sandro Giovannini. A metà degli anni '60, poi, il lento eclissi dalle scene, fino al sopraggiungere della morte, nel 1995, a ottantadue anni. Quel mondo lì, di musichette dolci e spensierate, di comici e soubrette, di prime serate Rai che gli italiani guardavano nel bar del paese o a casa del vicino, sembra lontano anni luce, e può esser comprensibile per un uomo che aveva allora quarant'anni e che oggi ne avrebbe compiuto centodieci. Eppure, quei motivetti lì, così briosi, divertenti e lontani, sono la nostra storia, sempreverde e sempre viva. Come il sorriso di quell'uomo che giocava con lo swing.

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