KATE, LA HEPBURN
«Ci sono donne e donne, e poi c'è Kate. Ci sono attrici e attrici, e poi c'è Hepburn». Impossibile contraddire Frank Capra, uno dei tanti gloriosi registi americani che hanno avuto l'onore di filmarla con la propria cinepresa. Katharine Hepburn non era solo una diva, era un'attrice. Ma ancora prima era una donna: libera, indipendente, anticonformista.
Figlia di una femminista e di un urologo, nata nel Connecticut - il 12 maggio 1907 -, "Kate" iniziò a muovere i primi passi in teatro, esordendo a Broadway, dove si fece notare per bellezza, temperamento e talento, tanto talento. Nei primi anni '30 affiancò il palcoscenico (che non abbandonò mai del tutto) ai set cinematografici.
Katherine Hepburn, a destra, in "Piccole donne" (1933) di George Cukor. |
Da quel momento, la sua effige ha dominato il grande schermo per più di quarant'anni, passando dalla commedia al dramma, dal film storico al melodramma, lavorando con registi come John Ford, Elia Kazan, George Cukor, John Huston e tanti altri.
In alto, Katherine Hepburn con Rossano Brazzi in "Tempo d'estate" (1955) di David Lean. In basso, con Spencer Tracy in "Indovina chi viene a cena?" (1967) di Stanley Kramer. |
Dodici nomination e ben quattro Oscar, a partire da "La gloria del mattino", nel 1934, fino ad arrivare a "Sul lago dorato", nel 1981, passando per "Indovina chi viene a cena?", nel 1967, accanto a Spencer Tracy, suo compagno per anni.
Katherine Hepburn con Henry Fonda in "Sul lago dorato" (1981) di Mark Rydell. |
Da "Piccole donne" a "La regina d'Africa", da "Tempo d'estate" a "Il leone d'inverno", sono tanti, troppi i titoli da ricordare, da rivedere, da riapprezzare, come la sua bellezza elegante e decisa, rimasta inalterata col passare del tempo, con qualche filo d'argento nei capelli e qualche rimpianto, più come donna, forse, che come attrice. Vent'anni fa, il 29 giugno 2003, il suo sguardo felino si spense per sempre, ma non la sua luce: di donna, di diva, d'attrice. Calda, seducente e ammaliatrice, ora come un tempo.
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