BUON COMPLEANNO, ORIETTA!
Della gloriosa fauna musicale dominata dalla "Tigre" Mina e dalla "Pantera" Milva, lei era il dolce "Usignolo", che cinguettava felice e spensierata d'amore, di barche, di rose, di vita. Di quei tempi, Orietta Berti ha conservato la semplicità, la leggerezza, l'ironia. Quella di una donna che non si è mai presa troppo sul serio, che ha studiato canto lirico, che ha sempre riempito la sua esistenza di emozioni sincere. Da "Io ti darò di più" a "Fin che la barca va", da "Quando l'amore diventa poesia" a "Tipitipitì", Orietta Berti ha creato una sua immagine.
Amatissima dalle vecchie generazioni, quelle abituate alle serate danzanti in balera, alle canzoni genuine e appassionate, si è rivelata un'artista al passo coi tempi, sbaragliando le classifiche estive due anni fa con "Mille", tormentone estivo interpretato con Fedez e Achille Lauro. Dietro i lustrini e le piume di quella esibizione coinvolgente - per quanto possa o meno essere gradita -, Orietta Berti è rimasta se stessa. La ragazza emiliana degli anni '60 che cantava l'amore al Festival di Sanremo. Genuina come le tagliatelle della sua terra. Sincera come l'amore per il suo Osvaldo, grande tanto se non più di quello per la musica. Orietta Berti non è mai caduta nel cliché. Da mito nazionalpopolare a icona delle hit estive, il suo volto rotondo e sorridente non si è mai aggrottato di fronte alle critiche che spesso sono arrivate nel tempo. Lei ha sempre rivendicato la sua libertà, il suo essere una persona semplice e stravagante allo stesso tempo. E cosa c'è di male dopotutto? Lei è Orietta Berti, così sul palco come nella vita, e a noi va bene così. Buon compleanno, Orietta!
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