BUON COMPLEANNO, MICHELE!
Dai megafoni del "Comitato", la sua voce pastosa e marcatamente sicula accoglie da più di trent'anni i telespettatori nella "piazza" più famosa d'Italia. Il suo volto, però, è meno conosciuto della sua "penna" che da oltre quattro decenni ha scritto e scrive pagine di spettacolo e intrattenimento. E pensare che Michele Guardì, siciliano di Casteltermini, ottant'anni compiuti oggi di cui più di cinquanta trascorsi con "Mamma Rai", si era laureato in Legge nella sua amata isola e aveva anche iniziato ad esercitare la professione forense.
Tuttavia l'arte, la scrittura, la neonata Tv lo affascinano fin da ragazzino, portandolo a collaborare prima con alcune testate giornalistiche locali poi alla Rai, tra radio e televisione, giungendo a Roma alla fine degli anni '60. Autore di numerose trasmissioni radiofoniche in coppia col cugino Enzo Di Pisa, Michele Guardì fu tra le più brillanti firme del varietà e dello spettacolo televisivi degli ultimi due decenni del secolo scorso. Da "Secondo voi" a "Giochiamo al varieté", da "Al Paradise" a "Scommettiamo che...?", condotto dall'indimenticabile Fabrizio Frizzi come le prime edizioni de "I fatti vostri", dal 1990 - tra cambi di titolo e interruzioni - appuntamento imperdibile del mezzogiorno di Rai 2, con al timone vari conduttori tra cui il veterano Giancarlo Magalli, che ne ha fatto la propria casa per anni. Tra quiz, giochi a premi, momenti musicali, interviste, comicità è forse uno dei più grandi successi degli ultimi trent'anni della Tv di Stato. Un programma garbato, divertente, familiare come la maggior parte di quelli scritti e spesso diretti da Guardì (come "Papaveri e papere", nel 1995, cinque prime serate in onore del Festival di Sanremo condotte da Pippo Baudo e Giancarlo Magalli). Fiumi d'inchiostro per una televisione che cambia, si trasforma, si ammoderna pur rimanendo "originaria" nella sua semplicità. Grazie anche ad autori come lui, genuino come la propria terra, amata in maniera viscerale in usi, costumi e pensieri - e raccontata anche in alcuni romanzi. Amata come la Rai, dalle cui antenne Michele Guardì continua a raccontare una storia ormai settantennale. Quella della Tv "di tutto, di più", di una tradizione antica e "nobile". Quella di una Rai che, nonostante tutto, grazie a "figli" come lui, continua a sopravvivere tra mistificazioni e mistificatori. Buon compleanno, Michele!
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