CIAO, ENRICO!
Tutto nasce da un'idea. Che poi si concretizzi, che poi diventi realtà è necessario, ma comincia tutto da lì, da un'idea. E di idee, Enrico Oldoini ne ha sempre avute molte, spesso geniali, altre volte intelligenti. Come sceneggiatore ha scritto pagine di cinema, di commedia soprattutto. Ha collaborato con registi quali Nanni Loy ("Testa o croce"), Dino Risi ("Tolgo il disturbo"), Carlo Verdone ("Borotalco" e "Acqua sapone"), ma ha anche scritto e diretto molti capitoli cinematografici: da "Lui è peggio di me", con Pozzetto e Celentano, al dittico di "Vacanze di Natale" ('90 e '91), passando per "Una botta di vita", col duo Sordi-Bilier.
Ha lanciato Lino Banfi - reduce dalla "commedia sexy" - nel drammatico, con il film Tv "Nuda proprietà vendesi", dove l'attore pugliese divideva la scena con Annie Girardot. E proprio in televisione, dove ha lavorato molto (dagli sceneggiati alle fiction) ebbe l'idea, a mio avviso, geniale. La figura di un prete dalla tonaca lunga tanto quanto il suo sguardo azzurro da detective, che investiga nei cuori della gente a bordo di una bicicletta per le strade di Gubbio. Terence Hill in abito talare - che recitava per la prima volta con la sua voce - sbarcò in televisione agli albori del 2000 rinnovandosi dopo una carriera interrotta per vicissitudini familiari e riscoprendo l'affetto di un pubblico che per decenni lo aveva seguito nelle sue avventure con Bud Spencer. E fu sempre Oldoini, nel 2011, a far indossare a Terence Hill la divisa della forestale, sulle rive del lago di Braies, in Alto Adige, per la prima stagione di "Un passo dal cielo". Un'altra idea geniale, sviluppata con garbo, intelligenza e maestria. Ci mancherà, mancherà come le sue idee, sempre raffinate, mai sopra le righe in una televisione dove tutto ciò, ormai, sembra superato. Come le idee che precedono i fatti. Idee fatte di parole e sentimenti. Ciao, Enrico!
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