BUON COMPLEANNO, FABIO!
Sono settanta. Un'età di bilanci, di conti, di progetti, di rimpianti. Ma Fabio Concato sembra non sentirne affatto il peso. La sua voce, dolce e leggera, un sussurro di primavera in musica, è sempre quella di quarantuno anni fa. Quando la sua Milano "dorme ancora" mentre lui e la moglie si regalano una "Domenica bestiale" al lago.
Era il 1982: Fabio Concato, figlio di un jazzista e nipote di due cantanti lirici, diventava una delle voci più belle di quel decennio lì. "Rosalina", "E ti ricordo ancora", "Guido piano", "Fiore di maggio" sono successi cantati e conosciuti da almeno tre generazioni. Poesie in musica che non risentono del tempo che scorre e delle mode che cambiano. Canzoni immortali, alle quali si aggiungono molti altri brani, più o meno conosciuti, più o meno apprezzati ( come "L'Umarell", scritto nel 2020 in pieno lockdown, e dedicato ai vecchietti che passano il loro tempo a osservare e "consigliare" gli operai al lavoro in cantiere), ma sempre in grado di regalare emozioni intense. Emozioni che non vorremmo finissero mai e che, speriamo, continuerà ancora a regalarci con dolcezza e umiltà. Buon compleanno, Fabio!
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