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 CLELIA MATANIA, UN SORRISO PER MILLE SCENE


Briosa, simpatica, dalle forme piene e delicate. Clelia Matania non sarà diventata una grande star, ma nel suo piccolo ha rappresentato al meglio personaggi popolari e coloriti della sua Napoli, rassicurante e accogliente come le sue morbide linee.



Perché nonostante i suoi natali londinesi - nacque centodieci anni fa, il 28 marzo 1913 -, Clelia Matania era una napoletana verace. Dal teatro di rivista al repertorio dialettale, da Totò e Nino Taranto a Eduardo De Filippo, la Matania ha lavorato con i più grandi, calcando prestigiose quinte, napoletane e non. 


Clelia Matania in scena con Eduardo De Filippo ne "La fortuna con la effe maiuscola".



Alla fine degli anni '30, approdò invece al cinema, dove si distinse come pregiata caratteristica diretta da registi come Mario Mattòli, Raffaello Matarazzo, Carlo Ludovico Bragaglia, Marino Girolami, passando dal melodramma alla commedia leggera - recitando accanto a Totò in numerosi film, come il celebre "Totò e le donne" di Steno, nei panni della stralunata e maldestra cameriera Carolina -, fino al "musicarello", dando vita a esilaranti siparietti comici con Nino Taranto in "Nessuno mi può giudicare" e "Perdono" di Fizzarotti. 


In alto, Clelia Matania con Totò in "Totò e le donne" (1952) di Steno.
In basso, con Nino Taranto in "Perdono" (1966) di Ettore M. Fizzarotti.


In televisione, invece, è ricordata soprattutto come la madre pugliese di Delia Scala nel varietà del '70 "Signore & signora", dove la bionda soubrette era protagonista con Lando Buzzanca. Ma prese parte anche ad altri programmi televisivi e ad alcuni sceneggiati. Tuttavia la sua lunga parabola artistica - conclusasi con la sua scomparsa, avvenuta il 13 ottobre 1981 -, durata decenni, deve la sua popolarità soprattutto al teatro e al cinema. Luoghi in cui Clelia Matania  sfoggiò il suo sorriso seducente e la sua verve da primattrice, protagonista di mille scene ancora oggi amate e ricordate.


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