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 L'ITALIA AI MICROFONI DI CARLO MAZZARELLA


Eccentrico, elegante, charmant. Carlo Mazzarella è un personaggio che si ricorda poco ma che non sarebbe mai potuto passare inosservato. Tra i più grandi, simpatici e raffinati corrispondenti della Rai delle origini, ha filmato reportage e raccontato storie da suggestivi angoli del globo, passando dagli amati Stati Uniti all'Oriente, dal Telegiornale nazionale al Tg2, lì dove concluse la sua fenomenale carriera nel 1985. 


Carlo Mazzarella (a destra) con Federico Fellini.


Ma soprattutto, da profondo uomo di cultura e fine cronista, Mazzarella si è occupato di cinema e spettacolo fin dagli anni '50, dopo un diploma all'Accademia d'arte drammatica di Roma, sua città d'adozione - egli nacque a Genova, il 30 luglio 1919 - , e una breve carriera tra teatro e cinema, accanto ad attori come Vittorio Gassman, Totò e Alberto Sordi. E quando capì che per lui i film era meglio raccontarli che farli, amicizie come quelle con Sordi, con Gassman e Squarzina (suoi ex compagni di corso all'Accademia), Federico Fellini e l'intellettuale Flaiano furono per lui ottimi agganci nelle sue eleganti incursioni nelle più prestigiose rassegne, dalla Mostra del Cinema di Venezia al Festival di Cannes. Le sue interviste, garbate e argute, hanno fatto scuola: da Walt Disney a Salvator Dalì, da Sophia Loren agli albori della celebrità ai pittori e agli scultori dell'antica Via Margutta. Tutti, più o meno celebri, più o meno ricordati, sono passati attraverso il suo microfono, sempre pronto ad accogliere storie, confidenze, sfumature caratteriali e vocali per un servizio sempre eccellente. A trent'anni dalla sua scomparsa, avvenuta il 7 marzo 1993 - a causa di un cancro -, rivedere le sue interviste e i suoi reportage equivale a compiere un viaggio nel tempo, passando dal bianco e nero al colore, dal cinema al costume popolare, per riscoprire un mondo diverso. Un'Italia più vincente, più bella, più ironica. L'Italia di Mazzarella e del giornalismo gentile.

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