BUON COMPLEANNO, SIGNORA MILO!
La risatina isterica, i capelli biondi e le forme prorompenti racchiuse in eleganti abiti attillati. Sandra Milo è ancora oggi una bella "immagine", un quadro. Una bellissima donna dall'aria svampita e disillusa, con tanta voglia di divertirsi e divertire. È un delitto questo? Niente affatto ed è stata proprio lei a sottolineare sempre il suo lato frivolo, dai tempi di "Studio Uno" fino a "Quelle brave ragazze", che l'ha vista di recente tornare alla ribalta con altre "signore" dello spettacolo e della Tv, come Mara Maionchi e Marisa Laurito.
Ma Sandra Milo, novant'anni oggi, non ha forse avuto quel che avrebbe meritato. Perché la musa di Federico Fellini, la donna maliarda e ammiccante di tante commedie, passando da Alberto Sordi ("Lo scapolo") a Totò ("Totò nella luna"), era un'attrice validissima che forse ha peccato di leggerezza, per la semplice volontà di vivere come desiderava.
In alto, Sandra Milo con Alberto Sordi ne "Lo scapolo" (1955) di Antonio Pietrangeli. In basso, con Totò in "Totò nella luna" (1958) di Steno. |
Tanti amori, tre figli e quattro matrimoni - il primo contratto da adolescente e finito dopo solo ventuno giorni. Ma al di là di questo, Sandra Milo è stata una bravissima attrice. Con Fellini - il grande amore "condiviso" per anni con la legittima moglie, Giulietta Masina - la Milo interpretò l'archetipo dell'amante, passionale e irresistibile, contraria alla società borghese degli anni '60 fustigata dal "maestro" riminese in film come "8 1/2" e "Giulietta degli Spiriti".
In alto, Sandra Milo con Simone Signoret in "Adua e le compagne" (1960) di Antonio Pietrangeli. In basso, con Marcello Mastroianni in "8 1/2" (1963) di Federico Fellini. |
Tuttavia la sua "levatura" artistica la si può apprezzare anche nel ruolo della prostituta innamorata di Vittorio De Sica ne "Il generale della Rovere" di Rossellini, o in quello di una delle "colleghe" di Simone Signoret, ex "ragazze di vita" che provano a liberarsi del loro torbido passato aprendo un ristorante in "Adua e le compagne" di Antonio Pietrangeli. O ancora un affascinante spettro che, nelle dolci e serene notti romane, riappare insieme ad altri defunti nel palazzo del principe Eduardo De Filippo in "Fantasmi a Roma", sempre di Pietrangeli.
Da sinistra, Marcello Mastroianni, Sandra Milo, Claudio Catania e Tino Buazzelli in "Fantasmi a Roma" (1961) di Antonio Pietrangeli. |
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