Passa ai contenuti principali

 ARMANDO TROVAJOLI: UNA VITA DA "ASCOLTARE"


 Ascoltarlo. Credo sia questo l'unico modo per poterlo ricordare degnamente. È fondamentalmente inutile perdersi in "chiacchiere" se si vuole raccontare Armando Trovajoli. Basta ascoltare le sue note, indimenticabili, allegre, malinconiche o struggenti. Classe 1917, romano, Trovajoli scovò nella musica e nella sua composizione la propria ragion d'essere. Il padre avrebbe voluto farne un architetto, ma (fortunatamente) commise un grosso errore: regalargli un violino. 



Da quel momento, Armando Trovajoli capì che la sua lunga esistenza - conclusasi dieci anni fa, il 28 febbraio 2013 - sarebbe stata votata a quello. Dall'archetto del violino passò poi ai tasti del pianoforte, si diplomò al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma, si divise tra la passione per il jazz - collaborando con personaggi come Duke Ellington e Louis Armstrong - e la musica leggera, fondando persino l'Orchestra Stabile della Rai, nel 1958. 


              Silvana Mangano danza sulle note de "El negro Zumbòn", primo grande successo di Trovajoli, nel film "Anna" (1951) di Alberto Lattuada.


Ma soprattutto, Armando Trovajoli realizzò le più belle musiche del cinema italiano. Lavorò con Alberto Lattuada ("Anna" con Silvana Mangano), Steno ("Un giorno in pretura"), Dino Risi ("Poveri milionari), Vittorio De Sica ("La ciociara", "Ieri, oggi, domani") e soprattutto sancì un lungo sodalizio con Ettore Scola ("Riusciranno i nostri eroi...", "C'eravamo tanto amati", "La cena"). E come dimenticare le musiche realizzate per Garinei & Giovannini, da "Rugantino" ad "Aggiungi un posto a tavola", passando per "Ciao Rudy". 



In alto, "Roma nun fa' la stupida stasera", uno dei brani più celebri di Trovajoli, cantato da Nino Manfredi e Lea Massari protagonisti della prima edizione di "Rugantino" (1962) di Garinei & Giovannini. In basso, il tema principale della colonna sonora di "C'eravamo tanto amati" (1974) di Ettore Scola.


Melodie che hanno superato i "confini" delle pellicole o delle rappresentazioni al Sistina, accompagnando le nostre giornate, dando il tempo ai nostri attimi. Ebbene, credo basti tanto per ricordare a parole il "maestro" Trovajoli. Per tutto il resto, c'è la sua musica: coinvolgente, riflessiva, appassionata. La musica della sua vita e per la sua vita. Una vita da "ascoltare".

Commenti

Post popolari in questo blog

DON CARLO CASCONE, IL RICORDO DI UN SORRISO DOLCE Braccia dietro la schiena, busto leggermente inclinato in avanti e su, un piede dopo l'altro, per la salita di Sant'Antuono, col basco calcato in testa e la tonaca svolazzante. Me lo ricordo così, don Carlo Cascone, quando la mattina, con la pioggia o con il sole, veniva a celebrare la messa feriale a pochi passi da casa mia, nella chiesetta di Sant'Antuono. Ci incontravamo sempre: io andavo a scuola e lui usciva dalla chiesa, a messa finita, fermandosi a parlare con i suoi parrocchiani, tra cui c’erano anche le mie nonne, Rosa e Assunta. Classe 1920, nativo di Lettere, vicino Napoli, don Carlo ha trascorso per oltre cinquant’anni la sua vita, terrena, spirituale e missionaria, a Lagonegro, in provincia di Potenza, dove è stato ordinato sacerdote nel 1943.  Monsignore per merito e per grazia dei suoi fedeli, prete saggio, generoso e popolare, devotissimo della Madonna di Sirino, al cui seguito, per decenni, è salito sulla ve...
C'ERA UNA VOLTA, IL TEATRO DELLE VITTORIE! Nell’estate televisiva in cui le menti offuscate dall’afa si ridestano, a sera, ai ricordi di  Techetecheté , ci capiterà di rivederlo. Nelle sue splendide scenografie, dal bianco e nero al colore, nei conduttori in abito da sera, da Lelio Luttazzi a Fabrizio Frizzi, negli acuti di Mina, nella diplomazia di Pippo Baudo, nelle mille luci di una facciata, quella di uno dei teatri più celebri della Rai, che era essa stessa un inno al divertimento del sabato sera. Da qualche tempo, quell’ingresso, per anni abbandonato al degrado estetico, è stato restaurato ma “in povertà”, lontano dai fasti di una storia cominciata ottant'anni fa, nel 1944, quando il Teatro delle Vittorie, sito in via Col di Lana, a Roma, veniva inaugurato nientepopodimeno che da una rivista di Totò e Anna Magnani.   Il "luminoso" ingresso del Teatro delle Vittorie.   Il delle Vittorie era un grande teatro specializzato negli spettacoli di varietà e rivista. Bal...
GIUSEPPE GUIDA, PASSIONE MAESTRA Un maestro, nel senso più “elementare” del termine. Perché prima che professore, preside, sindaco democristiano, storico e scrittore, Giuseppe Guida è stato, a mio avviso, un maestro. E non solo perché si diplomò allo storico Istituto Magistrale di Lagonegro. Giuseppe Guida possedeva infatti le qualità che - sempre a mio parere - dovrebbero essere proprie di un vero insegnante elementare (e non solo): empatia, sguardo lungo, curiosità, intelligenza. E di intelligenza “Peppino” Guida diede dimostrazione fin da bambino.  Nato il 17 settembre 1914, da proprietari terrieri del Farno, zona rurale alle porte di Lagonegro (Pz), Peppino era terzo di sette figli e i genitori, per permettergli di studiare, lo affidarono agli zii materni, commercianti, che si occuparono della sua istruzione. I loro sacrifici non furono vani e infatti Peppino Guida diede prova di grandi capacità intellettive e non solo. Accanto alla passione per gli studi umanistici, che lo con...