ENIO GIROLAMI, LA MEGLIO GIOVENTÙ
Se ne andava dieci anni fa, il 16 febbraio 2013, ormai anziano, calvo ma sempre con lo sguardo limpido e puro, come quell'epoca remota di cui lui e la sua illustre famiglia erano stati protagonisti. Era la Roma del Dopoguerra, quella delle commedie leggere, delle farse canore, dei bulletti rubacuori e delle ragazze dolci, spigliate ma pudiche. Enio Girolami, "romano de Roma" - città in cui nacque il 14 gennaio 1935 -, era un giovanotto di quella generazione allegra e spensierata, cresciuta tra la guerra e la Ricostruzione e pronta a tutto pur di vivere senza riserve.
Alto, biondo, prestante, Enio Girolami iniziò a lavorare nel cinema giovanissimo, ma fu alla fine degli anni '50 che la sua figura divenne nota tra i più quotati e celebri giovani attori. Come Antonio Cifariello, Maurizio Arena e Franco Interlenghi anche Girolami divenne uno dei "belli" impiegati in commedie di grande successo, tra abbordaggi di ingenue fanciulle in strada e goffi corteggiamenti su torride e assolate spiagge.
In alto, Enio Girolami con Claudio Villa in "Quanto sei bella Roma" (1959). In basso, con Lorella De Luca in "Caccia al marito" (1960). Entrambi i film sono diretti da Marino Girolami. |
Diretto dal padre, il regista Marino Girolami, Enio prese parte a graziose commedie, interpretando quasi sempre l'aitante giovanotto di estrazione popolare o il raffinato e viziato figlio di buona famiglia in commedie musicali come "C'è un sentiero nel cielo" e "Quanto sei bella Roma", accanto a Claudio Villa, oppure in farse di ambientazione balneare come "Ferragosto in bikini" e "Caccia al marito".
Da sinistra, Franco Interlenghi, Enio Girolami, Antonio Cifariello, Gérard Blain e Raf Mattioli in "Giovani mariti" (1958) di Mauro Bolognini. |
Mantenendosi fedele al personaggio di giovane di belle speranze, più o meno mascalzone, più o meno disilluso, partecipò anche a pellicole di differente fattura, come "Giovani mariti" di Mauro Bolognini - accanto ai sopracitati Cifariello e Interlenghi - e "Le notti di Cabiria" di Federico Fellini. A partire dalla fine degli anni '60, poi, passata quella gloriosa stagione cinematografica, Enio Girolami iniziò ad affrontare altri generi, dal western al poliziottesco serio (spesso diretto dal fratello, Enzo Girolami, in arte Enzo G. Castellari) passando per le parodie interpretate da Franco e Ciccio.
Enio Girolami ne "Il giorno del cobra" (1980) di Enzo G. Castellari. |
La sua parabola artistica, tuttavia, si concluse già alla fine degli anni '80, quando Enio Girolami iniziò a diradare sempre più le sue apparizioni cinematografiche dedicandosi saltuariamente alla televisione. La sua ultima immagine è stata quella di un vecchio ancora affascinante, segnato in volto e nell'animo dal passare degli anni ma rimasto, nel profondo, un gentiluomo d'altri tempi, leggibili in quegli occhi in cui sembrava riflessa una sola certezza: aver fatto parte di un mondo diverso, dove tutto era migliore, persino la gioventù. E con questa immagine ho voluto ricordarlo anch'io.
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