CIAO, MAURIZIO!
Quando scrissi un articolo per i suoi ottant'anni, lo definii "l'omino coi baffi" della Tv cortese e adesso che è andato via, con la discrezione che l'ha sempre contraddistinto, ho la certezza che quella mia affermazione fosse giusta. Maurizio Costanzo era forse uno degli ultimi "dinosauri" ancora non estinti. Fedelmente ancorato a quell'Era della televisione elegante, sobria e signorile. Uno dei pochi, sulle reti Mediaset, ad aver conservato il candore e la compostezza dei programmi di una volta.
Le belle conversazioni nel "salotto buono" di casa, con l'atmosfera che si respirava in programmi come "Bontà loro" - il suo esordio da conduttore in Rai - e "Acquario" fino all'inossidabile "Maurizio Costanzo Show", passando dalla Tv di Stato a Canale 5 e Rete 4. I suoi completi grigi, la sua ironia, la capacità di trattare temi drammatici e leggeri ne hanno fatto uno dei più grandi "padroni di casa" che la nostra televisione abbia mai avuto. Con una sensibilità profonda, che gli ha permesso anche di misurarsi come paroliere ("Se telefonando" per Mina) e sceneggiatore ("Una giornata particolare" di Ettore Scola, con Mastroianni e la Loren). Ma la sua vocazione, quella vera, era il giornalismo. Dalla carta stampata, passando da "Paese Sera" al settimanale "Tv Sorrisi e Canzoni", fino ad arrivare all'intrattenimento televisivo, Maurizio Costanzo ha trasformato in mestiere una passione sincera. Raccontare, raccontare storie, personaggi ed emozioni. Con garbo e competenza, come soltanto una vera "penna" sa fare. E quando la sua calda voce (un po' "impastata" dall'età, che gli ha conferito quel tocco ilare divenuto un marchio di fabbrica) sostituì la biro o la macchina per scrivere, "l'omino coi baffi" ha mantenuto inalterato il suo savoir faire e la sua cortese simpatia. Tutto questo ci mancherà, senza dubbio, ma giovani generazioni come la mia, fortunatamente, potranno dire con orgoglio e rimpianto di averlo vissuto. Ciao, Maurizio!
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