L'AMORE IMMAGINATO: PIACEVOLI ILLUSIONI
È forse uno dei singoli più amati, più conosciuti e più ascoltati dei primi del nuovo millennio. Ha appena compiuto vent'anni - venne pubblicato il 7 gennaio 2003 - ma, a ogni ascolto, dai vecchi cd alle moderne piattaforme digitali, appare fresco, moderno, autentico. La voce graffiante di Piero Pelù e quella calda e seducente di Anggun hanno fatto di "Amore immaginato" un brano immortale, pieno di tutto e di nulla. Emozioni, sensazioni, dubbi, sofferenze, dolori, paure per un qualcosa che non si osa vivere pur volendo, per qualcosa che potrebbe essere ma non è.
Piero Pelù e Anggun nel videoclip ufficiale di "Amore immaginato". |
Il videoclip.
Chi non ha mai provato una sensazione del genere? Chi non ha mai vissuto un amore immaginario, vivo solo nella propria testa? Chi non si è mai detto "basterebbe solo fare il primo passo, rischiare una figura e forzare la serratura", ma ha preferito poi crogiolarsi nella vanità di un amore puramente astratto? Credo sia capitato a chiunque, anche perché (probabilmente) in un mondo ormai virtuale, anaffettivo e sempre più chiuso verso relazioni di ogni genere esso rappresenti ancora appieno la bellezza di un sentimento unilaterale, piacevolmente illusorio e prezioso proprio per questo. A distanza di due decenni, infatti, questo brano musicalmente perfetto e poeticamente sincero ci pone davanti a un profondo dilemma: meglio una piacevole illusione o la triste realtà quotidiana?
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