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 GRAZIE, SANTITÀ!


Non era facile. Non era semplice accogliere un'eredità così importante. Quando, nel 2005, il cardinale Ratzinger salì al Soglio di Pietro dopo la morte di Giovanni Paolo II, sostituire uno dei Pontefici più amati di sempre non era cosa da poco. Col nome di Benedetto XVI - che richiamava alla mente epoche remote -, Papa Ratzinger ha guidato la Chiesa in anni difficili, con la fermezza e la tenacia che soltanto un tedesco bavarese poteva possedere. 



Sì, forse non ha mai suscitato molta simpatia, per quanto, dietro il suo sguardo freddo e austero si nascondesse tanta dolcezza - ricordo, da bambino, il racconto delle sue serate trascorse a vedere "Un medico in famiglia", la storica fiction di Rai1, e la sua ammirazione per Lino Banfi "nonno d'Italia". Ma Papa Benedetto XVI ha saputo farsi carico di un fardello importante, facendo passi avanti, riprendendo antiche tradizioni, lottando contro il Male che imperversava (e imperversa) negli ambienti clericali. E con la stessa lucidità,  l'11 febbraio 2013 decise che era meglio cedere il passo a qualcun altro. Così, Papa Francesco, col suo sorriso gentile, i suoi modi affabili, ha portato avanti quella Missione che per lui era divenuta insostenibile, soprattutto per via delle sue condizioni di salute. E adesso, a pochi mesi dal decimo anniversario del suo ritiro, Papa Ratzinger è volato via, con la certezza di aver fatto tutto quanto in suo potere per rispondere degnamente alla chiamata di Dio. Ma il suo contributo, il suo sguardo vigile, non verrà meno neanche dall'Alto. Grazie, Santità!

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