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 L'INCANTEVOLE JACQUELINE!


L'ho scoperto soltanto qualche mese fa e ci sono rimasto molto male. Non solo perché non avevo saputo della sua scomparsa, ma soprattutto perché non avevo avuto modo di salutarla a dovere. È per questo che lo faccio oggi, ad un anno dalla sua morte, discreta come la vita che aveva scelto più di cinquant'anni fa, abbandonando quel grande schermo che le aveva regalato tanto. Jacqueline Sassard era francese, di Nizza, dove nacque il 13 marzo 1940, ma potrebbe essere considerata a tutti gli effetti un'attrice italiana. 




A lanciarla, nel 1957, ancora adolescente, fu infatti Alberto Lattuada nel film "Guendalina", dove interpretava una fanciulla apparentemente superficiale ma in realtà soltanto bisognosa d'affetto, che ritroverà nell'amore per un timido e gentile Raf Mattioli (giovane promessa del cinema oggi dimenticata, scomparso a soli ventitré anni). Da quel momento, la Sassard lavorò con i più prestigiosi registi italiani, come Antonio Pietrangeli ("Nata di Marzo"), Giuseppe Orlandini ("Tutti innamorati") Valerio Zurlini ("Estate violenta"), Florestano Vancini ("Le stagioni del nostro amore"), dividendo la scena con attori del calibro di Gabriele Ferzetti, Marcello Mastroianni, Jean-Louis Trintignant ed Enrico Maria Salerno. I suoi grandi occhi scuri, malinconici e sognanti, hanno dominato pellicole e pellicole, senza tuttavia permetterle quel salto di qualità che portò la giovane Sassard, alla fine degli anni '60, a lasciare il set e a ritirarsi. Da quel momento di lei si perse ogni traccia, e lo scrissi anche nell'ampio articolo che le dedicai per i suoi ottant'anni (disponibile qui https://ilrestodelmarino.blogspot.com/2020/03/ottantanni-per-guendalina-jacqueline.html ). Soltanto poco tempo fa, infatti, ho scoperto che viveva a Lugano, in Svizzera, che aveva avuto un figlio (dal marito Gianni Lancia, ex proprietario della casa automobilistica omonima) e che proprio nella sua casa-rifugio è venuta a mancare il 17 luglio 2021. Per quanto con un po' di ritardo, ci tenevo a salutare ed omaggiare Jacqueline Sassard. Il suo fascino, la sua eleganza e il suo talento non vennero mai riconosciutigli appieno, eppure questa incantevole fanciulla (perché tale è rimasta, per tutti) ha saputo guadagnarsi e conservare un posto di tutto rispetto nella storia del cinema italiano.

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