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  SERGE REGGIANI, UN "ITALIEN" D' OLTRALPE


Dovremmo essere un Paese molto più riconoscente verso i propri figli. Perché è vero che Serge Reggiani si formò nei teatri parigini e trascorse praticamente tutta la sua vita lì, ma era pur sempre italiano. Si chiamava infatti Sergio Reggiani ed era nato a Reggio Emilia un secolo fa, il 2 maggio 1922. Lasciò tuttavia la città natale a soli otto anni, quando suo padre, militante antifascista, decise di riparare con la famiglia in Francia per sottrarsi alla durezza del Regime. Così nacque "Serge" Reggiani, tra la Normandia e Parigi, città in cui si formò la sua coscienza antifascista e socialista - da buon emiliano. 




Nella Ville Lumière, tuttavia, si formò soprattutto come attore. Frequentò fin da giovanissimo il teatro, scoperto da Jean Cocteau, e seguì i corsi del prestigioso Conservatoire national supérieur d'art dramatique. Poi, l'approdo al cinema, dove si fece notare alla fine degli anni '40 in film come "Mentre Parigi dorme" (1946) di Marcel Carné e "Manon" (1948) di Henri-Georges Clouzot. 


Serge Reggiani con Simone Signoret in "Casco d'oro" (1952) di Jacques Becker.

Ma fu con "Casco d'oro" (1952) di Jacques Becker, accanto a Simone Signoret, che Serge Reggiani conobbe la consacrazione ufficiale oltralpe. Dal volto simpatico e lo sguardo malinconico e riflessivo, Reggiani divenne uno degli interpreti drammatici più apprezzati della sua generazione, soprattutto in Francia, dove a partire dalla fine degli anni '60 ebbe anche una importante carriera da chansonnier, grazie al supporto degli amici e "compagni" - condividevano le stesse idee politiche - Simone Signoret e suo marito, il cantattore Yves Montand (che in realtà si chiamava Ivo Livi). Ma, come dicevamo, Serge Reggiani ottenne popolarità anche in Italia, lavorando con grandi attori e importanti registi. Celeberrimo il ruolo del geniere napoletano al seguito del sottotenente Sordi, morto mentre l'esercito è in fuga dopo l'8 settembre in "Tutti a casa" (1960) di Comencini. 


In alto, Serge Reggiani con Alberto Sordi in "Tutti a casa" (1960) di Luigi Comencini.
In basso, con Gian Maria Volonté ne "I sette fratelli Cervi" (1968) di Gianni Puccini.




Ma interpretò anche il rivoluzionario Ferrari ne "I sette fratelli Cervi" (1968) di Puccini, accanto a Gian Maria Volonté. E poi fu Sergio, il funzionario della Rai in preda alla depressione, scrittore di infelici speranze che, compromesso in salute, finì per morire d'inedia nel capolavoro di Scola "La terrazza" (1980), accanto a Gassman, Mastroianni, Tognazzi e Trintignant. Purtroppo, però, anche nella vita vera per Serge Reggiani arrivò la depressione.


Serge Reggiani con Ugo Tognazzi ne "La terrazza" (1980) di Ettore Scola.


Dopo il suicidio di uno dei suoi figli, Stéphan - ebbe due mogli e cinque figli -, Reggiani visse un momento di sconforto che lo portò ad abusare d'alcol e a ritirarsi per un lungo periodo dal lavoro. In questi anni, oltre a curarsi, l'attore si dedicò alla pittura e alla scrittura, scrivendo anche una autobiografia. Passioni che coltivò fino alla fine, sopraggiunta all'improvviso, il 22 luglio 2004, a causa di un attacco cardiaco.

La sua scomparsa fece molto scalpore in Francia, dove la sua immagine, nonostante l'oblio degli ultimi tempi, era ancora viva. Ma anche lo spettacolo italiano seppe salutare a dovere Serge Reggiani. D'altra parte, i francesi lo chiamavano "L'Italien", per via del suo accento e delle sue origini italiche, che lui non rinnegò mai. Ebbene, non rinneghiamo nemmeno noi questo illustre figlio del nostro cinema, ricordando l'arte di questo grande "italiano d'oltralpe".

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