ARMANDO TESTA, RÉCLAME D'ARTISTA
"Bambina sei già mia, chiudi il gas e vieni via!". Chi non la ricorda questa frase. Chi non ricorda Caballero, il misterioso pistolero della Pampa alla ricerca della sua bellissima donna dalle lunghe trecce nere, Carmencita. Il caffè Paulista (prodotto Lavazza) era uno degli spot più celebri di Carosello. Quando la pubblicità era arte e ci voleva un artista per invogliare a comprare. Senza neanche il bisogno di bersagliare i consumatori con marchi e caratteristiche, ma con mini film di pochi minuti che poco c'entravano col prodotto in questione. Tra quegli artisti c'era anche lui, Armando Testa, uno dei più straordinari pubblicitari italiani, scomparso esattamente trent'anni fa, il 20 marzo 1992, a seguito di un tumore.
Se ne andò a Torino, l'amata città - in cui era nato il 23 marzo 1917 - dove negli anni '40 aveva dato inizio alla sua attività con un piccolo studio da cartellonista. All'epoca la pubblicità era fatta di locandine e cartelloni disegnati dalle preziose mani di artisti e pittori, proprio come lui. Ma i tempi stavano cambiando e Testa se ne accorse subito, visto che a metà degli anni '50 il suo studiolo si trasformò in una vera e propria agenzia di pubblicità. E la neonata Tv e Carosello furono per lui una grande occasione.
Due celebri locandine di Testa degli anni '50 e '60.
Dopo il successo di campagne grafiche (come lo pneumatico per autocarro "Atlante" Pirelli, rappresentato come mastodontica testa di un pachiderma, o il caratteristico logo del vermut "Punt e Mes"), Armando Testa divenne tra i più geniali autori di spot promozionali per Carosello. Lavorò per la Saiwa, per la Lines e i suoi pannolini (col celeberrimo Ippopotamo Pippo), per l'olio Sasso (che grazie ai suoi pregi faceva risvegliare da un incubo Mimmo Craig al grido di "la pancia non c'è più!"), per la Antonetto e il suo digestivo, la già citata Lavazza e tanti, tanti altri.
In alto, Caballero e Carmencita. In basso, il Carosello originale. |
L'era di Carosello, poi, finì, con la Tv a colori e il proliferare di reti private e nuovi canali nazionali. Ma Armando Testa rimase sulla cresta dell'onda, e proprio con la Lavazza tornò ancora a dare il suo tocco d'artista a quel caffè, con il volto di Nino Manfredi e una frase altrettanto storica: "Oh, è Lavazza! Più lo mandi giù e più ti tira su!". Ancora una volta un colpo di genio. L'ultimo tocco d'artista di un maestro della réclame e della storia pubblicitaria italiana.
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