CIAO, FAUSTO!
" 'Na voce, 'na chitarra e 'o poco 'e luna". La luna che illuminava le romantiche serate degli innamorati, mano nella mano per via Caracciolo. Era la Napoli dell'amore e delle canzoni struggenti. Era la Napoli di Fausto Cigliano. Un bel ragazzo dalla voce calda e suadente, perfettamente intonata con le corde della sua chitarra. Lo strumento con cui cominciò a suonare ancora adolescente, cercando di reagire alla prematura scomparsa del padre, capo dei vigili urbani. Aveva solo ventidue anni - era nato a Napoli il 15 febbraio 1937 - quando vinse il Festival di Napoli con la canzone "Sarrà chi sà!" - composta da Roberto Murolo - in coppia con Teddy Reno.
Poi vennero Canzonissima, il Festival di Sanremo (dove nel '64 presentò il brano "E se domani", portato poi al successo da Mina) ed altre piccole e grandi apparizioni nella Tv dei primi anni, dove Fausto Cigliano portava la sua eleganza e la sua signorilità da chansonnier. La stessa eleganza, in corpo gesti e voce, che mostrò sul grande schermo, partecipando a numerosi film negli anni '50: da "Cerasella" di Matarrazzo con Claudia Mori a "Guardia, ladro e cameriera" di Steno con Nino Manfredi, fino a "Ragazzi della Marina" di De Robertis, accanto ad altri giovani dimenticati, come Luciano Marin e Geronimo Meynier. Immagini lontane nel tempo, proprio come la sua, rimasta legata a quei formidabili anni ('50-'60) che continuavano a vivere dentro di lui e in quella musica che lo ha accompagnato fino alla fine. Quelle melodie secondo alcuni troppo legate al folklore e alla Napoli delle "cartoline", ma in grado di regalare forti emozioni, di suscitare ricordi. E in quei ricordi sopravvivrà anche lui, volato via con la leggerezza di quelle canzoni che facevano bene al cuore e possono ancora farne tanto, per chi avrà voglia di ascoltarle. Ciao, Fausto!
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