ADDIO, CAMILLO!
Per me, da telespettatore bambino, resterà per sempre Ugo Monti, l'anziano proprietario del bar del centro commerciale "CentoVetrine" nella omonima soap Mediaset, ma da cinefilo e cultore dello spettacolo non posso non essere dispiaciuto per la scomparsa di questo grande interprete. L'ennesimo ad andare via per colpa del virus. Camillo Milli, infatti, era ricoverato in una clinica a Genova per i postumi del Covid.
Se n'è andato via, lasciando un vuoto in quel mondo dello spettacolo in cui aveva esordito sotto la guida di Strehler al Piccolo di Milano - città in cui era nato il 1° agosto 1929.
Da sinistra, Camillo Milli, Franco Volpi ed Ernesto Calindri nel Carosello "China Martini". |
Tra pièce teatrali - si cimentò con Goldoni sotto la direzione di Squarzina allo Stabile di Genova - e qualche apparizione al cinema e in televisione - fu il sornione cameriere che porgeva i "bicchierini" di China Martini a Volpi e Calindri nel fortunato Carosello "Dura Minga"- , sul finire degli anni '70, Milli divenne un volto noto della "commedia all'italiana".
Da sinistra, Paolo Villaggio, Camillo Milli e Gigi Reder in "Fantozzi contro tutti" (1980) di Neri Parenti. |
Lavorò con registi come Gigi Magni ("In nome del Papa Re"), Mario Monicelli ("Il marchese del Grillo") e Neri Parenti, che lo diresse in due film della saga di Fantozzi. Memorabile in "Fantozzi contro tutti", dove interpretava il direttore magistrale Duca Conte Piermatteo Barambani - con due guardie svizzere a presidio del suo ufficio - che invita sul suo yacht gli "inferiori" impiegati Fantozzi/Villaggio e Filini/Reder per sfruttarli come "mozzi". Un attore brillante, in grado di risplendere anche nell'ombra, con una carriera ricca e varia, piena d'affetto da parte del pubblico che, d'ora in poi, si sentirà più solo. Addio, Camillo!
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