Passa ai contenuti principali

ARRIVEDERCI, DAVID!

 

 Eleganza, umiltà, simpatia, passione. David Sassoli era tutto questo. Che si guardi al giornalista - dalla carta stampata alla Tv, dal Tg3 al Tg1, di cui fu anche vicedirettore -, o al politico - parlamentare e dal 2019 presidente del Parlamento Europeo -, Sassoli era un uomo appassionato del suo lavoro. Un uomo, prima di tutto, di fede cattolica ma dotato di un profondo spirito laico e con uno sguardo speciale per gli ultimi, per i disagiati, per coloro che sono in difficoltà. 



David Maria Sassoli, nel rispetto del suo nome (ispirato a padre Turoldo, poeta e sacerdote antifascista), ha votato la sua vita al servizio della politica e dello Stato. Scarpe comode ai piedi e microfono alla mano, per anni è andato in giro a raccontare storie, persone, momenti, gioie e dolori. E quando è passato dall'altro lato, ovvero dalla parte di chi non racconta la storia ma la fa, Sassoli ha saputo credere nel disegno dell'Europa unita così come immaginata dagli antifascisti di Ventotene. Una profonda fiducia nelle possibilità della vita e nell'umanità rimasta viva fino alla fine, nonostante la malattia che purtroppo gli ha impedito di portare avanti il suo sogno. Un sogno fatto di democrazia, di fiducia e di passione. Chissà se ci sarà qualcuno in grado di raccoglierlo. Noi ci speriamo. Arrivederci, David!

Commenti

Post popolari in questo blog

DON CARLO CASCONE, IL RICORDO DI UN SORRISO DOLCE Braccia dietro la schiena, busto leggermente inclinato in avanti e su, un piede dopo l'altro, per la salita di Sant'Antuono, col basco calcato in testa e la tonaca svolazzante. Me lo ricordo così, don Carlo Cascone, quando la mattina, con la pioggia o con il sole, veniva a celebrare la messa feriale a pochi passi da casa mia, nella chiesetta di Sant'Antuono. Ci incontravamo sempre: io andavo a scuola e lui usciva dalla chiesa, a messa finita, fermandosi a parlare con i suoi parrocchiani, tra cui c’erano anche le mie nonne, Rosa e Assunta. Classe 1920, nativo di Lettere, vicino Napoli, don Carlo ha trascorso per oltre cinquant’anni la sua vita, terrena, spirituale e missionaria, a Lagonegro, in provincia di Potenza, dove è stato ordinato sacerdote nel 1943.  Monsignore per merito e per grazia dei suoi fedeli, prete saggio, generoso e popolare, devotissimo della Madonna di Sirino, al cui seguito, per decenni, è salito sulla ve...
C'ERA UNA VOLTA, IL TEATRO DELLE VITTORIE! Nell’estate televisiva in cui le menti offuscate dall’afa si ridestano, a sera, ai ricordi di  Techetecheté , ci capiterà di rivederlo. Nelle sue splendide scenografie, dal bianco e nero al colore, nei conduttori in abito da sera, da Lelio Luttazzi a Fabrizio Frizzi, negli acuti di Mina, nella diplomazia di Pippo Baudo, nelle mille luci di una facciata, quella di uno dei teatri più celebri della Rai, che era essa stessa un inno al divertimento del sabato sera. Da qualche tempo, quell’ingresso, per anni abbandonato al degrado estetico, è stato restaurato ma “in povertà”, lontano dai fasti di una storia cominciata ottant'anni fa, nel 1944, quando il Teatro delle Vittorie, sito in via Col di Lana, a Roma, veniva inaugurato nientepopodimeno che da una rivista di Totò e Anna Magnani.   Il "luminoso" ingresso del Teatro delle Vittorie.   Il delle Vittorie era un grande teatro specializzato negli spettacoli di varietà e rivista. Bal...
GIUSEPPE GUIDA, PASSIONE MAESTRA Un maestro, nel senso più “elementare” del termine. Perché prima che professore, preside, sindaco democristiano, storico e scrittore, Giuseppe Guida è stato, a mio avviso, un maestro. E non solo perché si diplomò allo storico Istituto Magistrale di Lagonegro. Giuseppe Guida possedeva infatti le qualità che - sempre a mio parere - dovrebbero essere proprie di un vero insegnante elementare (e non solo): empatia, sguardo lungo, curiosità, intelligenza. E di intelligenza “Peppino” Guida diede dimostrazione fin da bambino.  Nato il 17 settembre 1914, da proprietari terrieri del Farno, zona rurale alle porte di Lagonegro (Pz), Peppino era terzo di sette figli e i genitori, per permettergli di studiare, lo affidarono agli zii materni, commercianti, che si occuparono della sua istruzione. I loro sacrifici non furono vani e infatti Peppino Guida diede prova di grandi capacità intellettive e non solo. Accanto alla passione per gli studi umanistici, che lo con...