GRAZIE, ELIO!
Simpatico, raffinato, elegante, dolce. Come la sua voce, ciò che di lui si ricorda molto di più di quel volto paffuto e intelligente. Elio Pandolfi se ne andato così, quasi in silenzio. Come era passata la sua carriera, soprattutto negli ultimi decenni. Ma non si può dimenticare chi ha contribuito al prestigio dello spettacolo nazionale. E forse è anche ingiusto ricordarsene soltanto adesso, dopo averne appreso la scomparsa. Altrettando ingiusto però sarebbe non dedicargli spazio e salutarlo degnamente. La sua energia, la sua comicità, le sue pregevoli corde hanno lasciato un segno ovunque.
In primis alla radio, dove cominciò negli anni '40, con la Compagnia del Teatro Comico Musicale, dopo un diploma all'Accademia nazionale d'arte drammatica di Roma - città in cui nacque il 17 giugno 1926. Poi in teatro, dove passò con disinvoltura dalla rivista di Garinei & Giovannini all'operetta con Wanda Osiris. E poi la televisione, tanta, spesso in coppia con Antonella Steni (con la quale ebbe una lunga e proficua collaborazione), comparendo anche in alcune fiction televisive degli anni recenti. Il suo volto, però, lasciò il segno anche al cinema, partecipando a numerosi film, spesso comici, come quelli diretti da Mastrocinque, Mattòli e Amendola. Ciò che rimane di lui, tuttavia, è la voce, come dicevamo. Così pastosa, dolce, allegra, reboante o flebile. Gioviale come il suo fisico corpulento, da buon amico, di quelli che ti fanno ridere a crepapelle, senza chiederti nulla in cambio. Ecco, forse è il momento di contraccambiare e salutare Elio Pandolfi come un vero "amico". L'amico di un passato lontano e geniale ma vivo nei nostri cuori proprio come lui. Grazie, Elio!
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