ANNA LONGHI, L'ALLEGRA "BUZZICONA"
È stata tra le ultime caratteriste del cinema, senza dubbio la più giovane. L'ultima immagine di quella romanità verace e "de core" di un tempo. Paciosa, grassoccia, simpatica nel volto e nello sguardo, oltre che nel temperamento, Anna Longhi ha rappresentato l'effige di una Roma ormai sparita: quella dei "bancarellari" di Campo de' Fiori, quella delle trattorie di Trastevere, il quartiere in cui nacque - il 31 dicembre 1934 - prima di trasferirsi con la famiglia nel Rione Monti.
Una donna come tante, madre di famiglia, che faceva la sarta. Infatti, aveva in mano forbici, ago e filo quando venne scoperta da Alberto Sordi sul set di un film. Un volto come il suo, genuino, bonario, era qualcosa che già allora, alla fine degli anni '70, era una rarità. Un po' come la "Sora Lella", Elena Fabrizi, scovata da Carlo Verdone, Anna Longhi divenne una figura tirata fuori da un passato che sembrava ormai lontano. "Le vacanze intelligenti", episodio del film "Dove vai in vacanza?" del 1978, portò la Longhi al successo nazionale, nei panni di Augusta, la simpatica "fruttarola" che, assieme al marito Remo/Sordi, si ritrova catapultata in un viaggio tra le bellezze d'Italia al grido di cultura, musei e dieta ferrea, su decisione dei figli "radical chic".
Anna Longhi con Alberto Sordi ne "Le vacanze intelligenti" (1978). |
La sua comicità, così spontanea e irrefrenabile, unita al savoir faire di Sordi, risultò un' accoppiata vincente, tanto è vero che l'attore la volle ancora accanto a sé nel ruolo di Teresa, la moglie del tassinaro Pietro Marchetti, in altri due celebri film da lui stesso diretti: "Il tassinaro" (1983) e "Un tassinaro a New York" (1987). Lì, per tutti, Anna Longhi divenne la "Buzzicona", moglie abbondante e genuina, dedita alla buona cucina e dalla battuta pronta che tutti abbiamo amato.
Negli anni successivi, il suo faccione apparve ancora al cinema, diretta da registi come Lina Wertmuller, Pupi Avati e Carlo Vanzina, e perfino in due produzioni straniere: "Un incantevole aprile" (1991) di Mike Newel e "Il talento di Mr. Ripley" (1999) di Anthony Minghella.
Poi ancora fiction televisive ("Un medico in famiglia"), spot pubblicitari e ospitate in programmi televisivi, dove frequentemente proponeva anche gustose ricette. Infatti, proprio come la Sora Lella, anche Anna Longhi era una regina dei fornelli, e dieci anni fa, poco prima di andar via, portata via da una polmonite, il 13 maggio 2011, aveva da poco aperto un ristorante sul litorale ostiense, insieme alla figlia Simona e alla nipote Ambra. E il nome di quella trattoria romana verace, rispecchia il ricordo che tutti noi abbiamo di lei. Perché "La Buzzicona", tra bucatini all'amatriciana e coda alla vaccinara, conserva ancora oggi la semplicità e la genuina allegria di quest'ultima "matrona" romana, onore e gloria del cinema italiano che continua a ricordarla con affetto.
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