ADDIO, FRANCO!
Ha sempre cercato un "centro di gravità permanente", un punto di equilibrio tra interno ed esterno, tra anima e corpo.
Ma quella di Franco Battiato è stata una ricerca continua, tra stili di vita e melodie musicali, teorie filosofiche e contaminazioni ritmiche. Dalla musica di protesta dei primi anni '70 al pop, dal rock all'avanguardia colta.
Tra sonorità etniche e balzi di voci. Dal romanticismo spirituale de "La cura" alla degenerazione tecnologica di "Shock in My Town". Per non parlare delle sue strepitose cover contenute nei tre album "Fleurs", pubblicati a cavallo del nuovo millennio: da un classico della canzone napoletana come "Era de maggio" a "Il cielo un una stanza" di Gino Paoli e "Ritornerai" di Bruno Lauzi.
Una carriera lunga oltre cinquant'anni, tra successi commerciali e riconoscimenti internazionali, emozioni forti e una ininterrotta ricerca musicale fino a due anni fa, con l'annuncio del ritiro dalle scene.
E oggi, questo immenso poeta della musica, questo profeta dell'essere perduto tra mille interrogativi è volato via, nella sua amata Sicilia, dove era nato, da dove era partito in cerca di risposte e dove era ritornato, a Milo, in quella casa che era ormai il suo rifugio. Ci mancherà, senza dubbio. Ci mancherà tanto quanto la sua musica continuerà a farci riflettere e meditare. Così come continueremo a cercare tra le sue note quel centro di gravità che lui, invece, avrà sicuramente raggiunto, dovunque sia. Addio, Franco!
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