ADDIO, DIVINA CARLA!
Leggera, elegante, raffinata. Così se n'è andata. Dopo un'ultima piroetta, cercando di sfuggire alla malattia, Carla Fracci ha lasciato il palcoscenico della vita con la grazia che l'ha sempre contraddistinta.
Fin dal Dopoguerra, nella sua Milano - dove era nata il 20 agosto 1936 -, alla Scala, dove mosse i primi passi e dove divenne una étoile, per la gioia del papà tranviere e della mamma operaia.
Da lì, "Carlina" Fracci ha raggiunto i più grandi teatri del mondo, si è esibita con artisti come Nureyev e Bolle, ha diretto i corpi di ballo del San Carlo Di Napoli e dell'Opera di Roma.
Una infinità di successi, di personaggi (da Giselle a Giulietta), di ovazioni e riconoscimenti senza mai perdere quell'umiltà di ragazza di modesta estrazione che ha saputo levarsi sugli altari dell'Arte ma rimanendo sempre fedele a se stessa "passo dopo passo" - come recita il titolo della sua autobiografia -, fino alla fine. Dopo un ultimo giro sulle sue punte prodigiose, prima di innalzarsi in cielo e raggiungere le stelle che, come lei, non smetteranno mai di brillare. Addio, divina Carla!
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