DON SIEGEL, L'AZIONE CHE "FREGA"
"Ecco perché mi chiamano 'Harry la carogna', perché frego sempre tutti quanti". A pronunciare queste parole fu Clint Eastwood, ma non c'è dubbio che dietro ci sia il suo "creatore". Perché è vero che il "mito" Eastwood nacque da noi in Italia grazie a Sergio Leone, ma è altrettanto vero che senza di lui probabilmente oggi non staremmo qui a lodarlo ancora. Perché lui, Donald "Don" Siegel, il cineasta che rilanciò il poliziesco, che sapeva raccontare l'azione in modo molto personale, riusciva davvero a "fregare tutti".
Proprio come il "suo" Callaghan: il poliziotto misogino e un po' "carogna" che gli causò accuse pesanti, tra cui quella di essere "fascista". Sta di fatto che la sua pellicola "Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo!", uscita nelle sale nel 1971, diede inizio a una saga composta da altri tre film (non diretti da lui) che contribuì non poco alla fama di Eastwood.
Don Siegel con Clint Eastwood sul set di "Fuga da Alcatraz". |
Ma con Eastwood il sodalizio fu lungo: da "L'uomo dalla cravatta di cuoio" a "La notte brava del soldato Jonathan" fino al cult "Fuga da Alcatraz" - ispirato alla spettacolare fuga dal penitenziario "galleggiante" nella Baia di San Francisco compiuta nel 1962.
La carriera di Siegel, tuttavia, iniziata negli anni '40 dopo essersi dedicato per anni al montaggio, lo vide vincere un Oscar già nel 1945, col documentario "Hitler vive?". Poi il primo lungometraggio l'anno successivo e da lì una serie di titoli più o meno memorabili, dove l'azione la faceva da padrona. Siegel spaziò tra vari generi, dal film poliziesco a quello di fantascienza ("L'invasione degli ultracorpi") fino al western. Proprio sotto la sua regia, nel 1976, John Wayne prese per l'ultima volta la Colt in mano (morì tre anni dopo) in una pellicola dai toni cupi ma anche piena di nostalgia per un'epoca ormai al tramonto: "Il pistolero".
Ma lavorò anche con altri grandi attori del cinema hollywoodiano come Walter Matthau, protagonista di un altro memorabile film, il noir "Chi ucciderà Charley Varrick?".
E ancora oggi, a trent'anni di distanza dalla sua morte, Siegel continua a far parlare di sé, attraverso pellicole diventati veri e propri cult del cinema mondiale, attraverso scene spettacolari, piene d'azione (ma senza effetti speciali) e di un modo tutto suo di raccontare la realtà. Perché lui era Don Siegel e continua a fregare tutti.
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