BUON COMPLEANNO, MARISA!
Esuberante, vulcanica, spiritosa. Un concentrato di energia pronta ad esplodere, travolgendoci con la sua allegria. Una donna passionale: come la sua Napoli, dove è nata settant'anni fa esatti e dove a soli otto anni ha capito che la recitazione sarebbe stato il suo futuro. Marisa Laurito scioglie le trecce che le faceva sua madre, si raccoglie i capelli in un morbido chignon - divenuto un suo tratto distintivo - e inizia ad esibirsi in casa prima, nel teatro della sua parrocchia poi.
La sua famiglia, in realtà, non è molto propensa ad assecondare la sua vocazione, pur riconoscendole un precocissimo talento. Marisa però è determinata e riesce a realizzare il suo sogno appena maggiorenne (ventuno anni, al tempo), scritturata da colui che considera il suo mito e che per lei è stato un maestro: Eduardo De Filippo. Con lui Marisa Laurito calca il palcoscenico per ben sei anni, partecipando anche a numerose trasposizioni televisive delle sue opere più celebri, come "Gli esami non finiscono mai" e "Na santarella". Il vero successo, però, arriva negli anni '80, quando la sua comicità esplosiva conquista i telespettatori italiani nel programma "Quelli della notte", con la leggendaria combriccola di bontemponi guidata da Renzo Arbore, suo caro amico.
Contemporaneamente arriva anche il cinema, dove, oltre a dare grande prova della sua irrefrenabile ironia in film diretti da registi come Nanni Loy e l'amico Luciano De Crescenzo, offre l'unica prova drammatica della sua vita in "Terre nuove" di Calogero Salvo, accanto ad Antonio Banderas - guadagnandosi un premio come miglior attrice protagonista straniera al Festival del cinema di Bogotà, nel 1991.
Tuttavia, "il teatro è una malattia", come lei stessa ha dichiarato, e da quel male Marisa non è mai guarita. Il palcoscenico, infatti, ha ancora oggi la precedenza, affiancato soltanto da altre sue grandi passioni: la pittura e la cucina.
Insomma, nei suoi occhi, limpidi come il golfo della sua amata città, brilla ancora l'anima di un'artista che non si rassegna al passare del tempo e che anzi conserva la grinta e la voglia di fare di quella ragazzina che lasciò le trecce per lo chignon e decise che l'arte l'avrebbe portata lontano. E il nostro augurio, per lei e per noi, è che possa farlo ancora per tanto tempo. Buon compleanno, Marisa!
Commenti
Posta un commento