Passa ai contenuti principali

 IL "MAESTRO" MANGINI


 Sono passati cinquant'anni dalla sua scomparsa ed è davvero difficile (o almeno lo è risultato a me) reperire informazioni su di lui, ma è importante ricordare Mario Mangini.




La sua vicenda artistica si lega a doppio filo alla storia del teatro popolare partenopeo, sia per meriti propri che per i suoi legami di parentela. Avvocato e giornalista oltre che pregevole scrittore, Mario Mangini nacque a Napoli il 28 maggio 1899. Il suo nome è soprattutto associato a quello del concittadino Francesco Cipriani Marinelli, detto "Nelli", col quale scrisse le più belle pagine del teatro di rivista. La premiata ditta "Nelli & Mangini" fu infatti tra le più prolifiche tra gli anni '30 e gli anni '50, scrivendo testi per artisti del calibro di Nino Taranto, Carlo Dapporto, Mario Riva e Riccardo Billi, Totò, ed anche i fratelli De Filippo.



Da sinistra, "Nelli", Nino Taranto e "Mangini".


Eduardo scrisse anche alcune opere con lui, ma il loro legame non era soltanto professionale, bensì familiare. Mangini, infatti, sposò Maria Scarpetta, figlia di Eduardo Scarpetta, e sorellastra quindi di Eduardo, Titina e Peppino, e anch'ella scrittrice e commediografa. Fu proprio Mangini, dopo la morte della moglie (1949), a pubblicare il libro "Felice Sciosciammocca, mio padre" in cui Maria raccontava del suo rapporto col celebre papà.



Titina De Filippo con Nino Taranto nella rivista "Finalmente un imbecille" (1959) di Nelli & Mangini.


Ma il nome di Mangini è passato alla storia soprattutto per le pregevoli opere scritte con "Nelli", in particolar modo quelle con protagonisti Totò ("Bacco, Tabacco e Venere", "A prescindere") e Nino Taranto ("Finalmente un imbecille", "Nuvole", "Taranteide"). Una carriera lunga e prolifica, premiata anche con la prestigiosa "Maschera d'Argento" nel 1946. 



Totò (a sinistra) nella rivista "A prescindere" (1956) di Nelli & Mangini.


Poi i tempi cambiarono, la rivista finì i suoi anni di gloria e arrivò la televisione e il suo varietà, chiudendo per sempre il sipario su un mondo di cui Mangini fu tra i più grandi artefici e da cui lui stesso si congedò per sempre il 28 febbraio 1971. 


Se si va a sfogliare la carriera dei più grandi artisti del novecento, tra le numerose opere teatrali, oltre a quelle di Garinei & Giovannini (con i quali Mangini collaborò più volte), spiccano anche quelle di "Nelli & Mangini", anch'essi prestigiose "penne" dello spettacolo nazionale, autori di indimenticabili momenti di magia. E dei "maestri" così non possono non essere omaggiati.



Commenti

Post popolari in questo blog

DON CARLO CASCONE, IL RICORDO DI UN SORRISO DOLCE Braccia dietro la schiena, busto leggermente inclinato in avanti e su, un piede dopo l'altro, per la salita di Sant'Antuono, col basco calcato in testa e la tonaca svolazzante. Me lo ricordo così, don Carlo Cascone, quando la mattina, con la pioggia o con il sole, veniva a celebrare la messa feriale a pochi passi da casa mia, nella chiesetta di Sant'Antuono. Ci incontravamo sempre: io andavo a scuola e lui usciva dalla chiesa, a messa finita, fermandosi a parlare con i suoi parrocchiani, tra cui c’erano anche le mie nonne, Rosa e Assunta. Classe 1920, nativo di Lettere, vicino Napoli, don Carlo ha trascorso per oltre cinquant’anni la sua vita, terrena, spirituale e missionaria, a Lagonegro, in provincia di Potenza, dove è stato ordinato sacerdote nel 1943.  Monsignore per merito e per grazia dei suoi fedeli, prete saggio, generoso e popolare, devotissimo della Madonna di Sirino, al cui seguito, per decenni, è salito sulla ve...
C'ERA UNA VOLTA, IL TEATRO DELLE VITTORIE! Nell’estate televisiva in cui le menti offuscate dall’afa si ridestano, a sera, ai ricordi di  Techetecheté , ci capiterà di rivederlo. Nelle sue splendide scenografie, dal bianco e nero al colore, nei conduttori in abito da sera, da Lelio Luttazzi a Fabrizio Frizzi, negli acuti di Mina, nella diplomazia di Pippo Baudo, nelle mille luci di una facciata, quella di uno dei teatri più celebri della Rai, che era essa stessa un inno al divertimento del sabato sera. Da qualche tempo, quell’ingresso, per anni abbandonato al degrado estetico, è stato restaurato ma “in povertà”, lontano dai fasti di una storia cominciata ottant'anni fa, nel 1944, quando il Teatro delle Vittorie, sito in via Col di Lana, a Roma, veniva inaugurato nientepopodimeno che da una rivista di Totò e Anna Magnani.   Il "luminoso" ingresso del Teatro delle Vittorie.   Il delle Vittorie era un grande teatro specializzato negli spettacoli di varietà e rivista. Bal...
GIUSEPPE GUIDA, PASSIONE MAESTRA Un maestro, nel senso più “elementare” del termine. Perché prima che professore, preside, sindaco democristiano, storico e scrittore, Giuseppe Guida è stato, a mio avviso, un maestro. E non solo perché si diplomò allo storico Istituto Magistrale di Lagonegro. Giuseppe Guida possedeva infatti le qualità che - sempre a mio parere - dovrebbero essere proprie di un vero insegnante elementare (e non solo): empatia, sguardo lungo, curiosità, intelligenza. E di intelligenza “Peppino” Guida diede dimostrazione fin da bambino.  Nato il 17 settembre 1914, da proprietari terrieri del Farno, zona rurale alle porte di Lagonegro (Pz), Peppino era terzo di sette figli e i genitori, per permettergli di studiare, lo affidarono agli zii materni, commercianti, che si occuparono della sua istruzione. I loro sacrifici non furono vani e infatti Peppino Guida diede prova di grandi capacità intellettive e non solo. Accanto alla passione per gli studi umanistici, che lo con...