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AUGURONI, NINO! 


"L'arte si divide in: intera e parzialmente scremata", disse una volta, e noi sappiamo per certo quale sia la sua. Perché Antonino Frassica da Messina, detto Nino, artista lo è "interamente". Dalla punta dei suoi bei ricci di un tempo - oggi pochi ed ormai imbiancati - fino alle dita dei piedi.



A settant'anni di età, portati divinamente, conserva la grinta e la verve di quel ragazzo siciliano che dai teatri e dalle tv private della sua terra approdò in Rai, scoperto da Renzo Arbore e portato in seconda serata nel suo celebre programma "Quelli della notte", nel 1985.

   


Nino Frassica nei panni di frate Antonino da Scasazza in "Quelli della notte".

Da allora, Nino Frassica ha saputo farsi strada passando da eccentrici personaggi come frate Antonino da Scasazza e il "bravo presentatore" di "Indietro tutta!" - altra "perla" televisiva di Arbore - ad importanti interpretazioni cinematografiche e televisive, alcune anche drammatiche (come in "Baarìa" di Tornatore). 



Nino Frassica con Renzo Arbore a "Indietro tutta!" (1987).




Sebbene sia stata la sua dissacrante ironia a farcelo amare così tanto: battute senza senso, esilaranti biografie dichiaratamente "sbagliate", riviste improbabili ("Novella Bella" e altre diavolerie sapientemente presentate al "tavolo" di Fabio Fazio a "Che tempo che fa"). Un'ironia unica, che va dal nonsense comune fino al paradosso, in grado di fare ridere il pubblico al centesimo ascolto come al primo. Ma Nino Frassica è anche il maresciallo Cecchini dei carabinieri di Gubbio (poi di Spoleto), amico fraterno del prete-detective don Matteo/Terence Hill a cui spesso ricorre per risolvere intricati delitti nell' omonima serie televisiva che quest'anno ha compiuto vent'anni. 



 Nino Frassica con Fabio Fazio a "Che tempo che fa".



Una fiction popolarissima, dove grazie a "spalle" di eccezione, come il sacrestano Pippo/Francesco Scali o il brigadiere Ghisoni/Pietro Pulcini, ha regalato straordinarie gag ma anche momenti di riflessione, essendo una serie che comunque affronta anche temi ed argomenti drammatici, sebbene sul filo del sorriso.



Nino Frassica con Terence Hill in "Don Matteo".


Se non è "arte" questa, allora bisognerebbe rivederne il concetto, ma a mio avviso, nel suo piccolo grande mondo di ironia ed assurdità, Nino Frassica ha saputo scherzare e gioire su tutto e tutti, sempre col massimo rispetto, e con quella punta di sana follia che solo i "grandi" possiedono. E se qualcuno, per caso, avesse qualcosa da dire, la risposta è una ed inequivocabile, e a suggerirla è proprio lui: "Non è bello ciò che è bello ma che bello che bello che bello!". Auguroni, Nino!

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