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ADDIO A CORRADO OLMI: UNA VITA PER IL TEATRO


Quest'anno pare non darci tregua neanche alle ultime battute. In un periodo in cui cinema e teatri sono ancora chiusi, se ne va un altro grande interprete del nostro spettacolo. Ieri infatti è venuto a mancare Corrado Olmi, artista raffinato, re del palcoscenico del secondo Novecento e brillante presenza del grande e del piccolo schermo, scomparso ieri mattina per complicazioni dovute al coronavirus. Marchigiano, di Jesi (Ancona) - dove era nato il 24 ottobre 1926 -, aveva iniziato giovanissimo a recitare nella sua città, frequentando diverse filodrammatiche.




Ma la vera svolta arrivò dopo il trasferimento a Roma, città in cui viveva ancora oggi. Dopo una laurea in Legge ed alcuni corsi di recitazione, Olmi entrò nel mondo del teatro, cimentandosi con la prosa ma anche col teatro di rivista, accanto ad interpreti come Carlo Dapporto e Walter Chiari.

Il suo volto, tuttavia, era celebre soprattutto per la sua lunga carriera televisiva e cinematografica. Fu un volto noto della neonata Tv, dove prese parte a programmi di varietà e a numerosi sceneggiati televisivi, come "I grandi camaleonti" (1964) di Fenoglio e "Il Circolo Pickwick" (1968) di Gregoretti, recitando anche accanto a Totò nella serie televisiva "Tutto Totò" (1967) diretta da Daniele D'Anza (l'episodio era "Totò Ye Ye"). Al cinema, invece, diede gran prova di sé soprattutto come caratterista, lavorando anche in produzioni importanti dirette da registi come Luigi Zampa, Luciano Salce, Mario Monicelli e Ettore Scola.



Corrado Olmi con Totò in "Totò Ye Ye".


Tra i ruoli più noti, don Anselmo, il buon prete missionario che cerca di aiutare il povero Amedeo (Sordi) a trovare moglie in Italia attraverso "presentazione fotografica" in "Bello, onesto, emigrato Australia..." (1971) di Zampa. 



Corrado Olmi con Alberto Sordi in "Bello, onesto, emigrato Australia...".
                 


Ma fu anche il comandante dei vigili del fuoco di Roma, alle prese con le disavventure della Squadra 17 (composta da Lino Banfi, Teo Teocoli, Christian De Sica, Massimo Boldi e Paolo Villaggio) nell'esilarante "Missione eroica - I pompieri 2" (1987) di Giorgio Capitani. Oppure ancora l'Arturo, marito della bella Flora (Fanny Ardant) ne "La cena" (1998) di Scola - che gli valse anche un Nastro d'argento come migliore attore non protagonista.



In alto, Corrado Olmi con Luc Merenda in "Missione eroica - I pompieri 2".


Tuttavia, Corrado Olmi rimane prima di tutto un attore di teatro. È stato infatti il palcoscenico a dargli le più grandi soddisfazioni personali oltre che professionali. Ed è proprio questa "Vita per il teatro" - titolo anche di un prestigioso premio datogli in Campidoglio nel 1993 - che ho voluto omaggiare qui, ricordando questo immenso interprete del nostro spettacolo, portato via anch'egli - già malmesso fisicamente - dal "male oscuro" che, fino alla fine, continua a farci odiare questi dodici mesi ormai al termine.



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