GIANNI RODARI: "SERENITA'" CON LE PAROLE
"Se io avessi una botteguccia fatta di una sola stanza vorrei mettermi a vendere sai cosa? La speranza". Ne avremmo bisogno, ora più che mai. Un po' di fiducia nel domani, nelle possibilità della vita. E credo che Gianni Rodari queste parole di una sua celebre filastrocca le sottoscriverebbe anche oggi.
Come lo farebbe chi, nel profondo, sa che c'è sempre una possibilità, una via d'uscita. Rodari, in oltre quarant'anni di carriera, dimostrò di non aver dimenticato mai la sua infanzia. Quella trascorsa ad Omegna, sul Lago d'Orta, dove nacque cent'anni fa esatti, il 23 ottobre 1920. Dopo la prematura scomparsa del padre, si trasferì con la madre e il fratello a Gavirate, in provincia di Varese, dove proseguì gli studi diplomandosi maestro (dopo un breve periodo trascorso in seminario) nel 1937. Durante la guerra, venne richiamato alle armi dalla Repubblica di Salò, ma ben presto lasciò la divisa per entrare tra le fila partigiane, partecipando alla Resistenza ed iscrivendosi al Pci. Il Dopoguerra lo vide intraprendere la sua carriera di maestro e quella di scrittore, che proseguirà quasi senza sosta fino alla sua morte. Scrisse per la rivista "Pioniere", per "L'Unità" e "Paese Sera", oltre a tenere numerose rubriche per i piccoli lettori. Infatti, Rodari fu soprattutto uno dei più grandi autori di letteratura per l'infanzia. Racconti, filastrocche e poesie dalle quali emergeva una profonda consapevolezza sull'importanza della componente fantastica nella vita. Consapevolezza che raggiunse l'apoteosi nel 1973, con la pubblicazione della "Grammatica della fantasia": un'opera teorico-psicologica sulla necessità di educare i ragazzi alla fantasia. L'unico modo - sottoscrivo anch'io - per poter davvero comprendere il mondo e rendere consapevole delle grandi opportunità che ognuno di noi può avere, se solo lo desidera. Insegnamenti preziosi che hanno valicato anche la sua esistenza terrena (conclusasi il 14 aprile 1980), continuando ancora oggi a rendere consapevoli bambini (ed adulti) della bellezza del creato e delle sue immense possibilità. Ebbene credo che questa ricorrenza cada proprio nel momento più adatto. Nel clima di paura e tensione che stiamo vivendo, penso che ricordare Gianni Rodari, i suoi versi buffi e sinceri, la sua profonda vena di allegria, possa restituirci un po' di serenità, che è quello che ci manca di più.
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