SEAN CONNERY: NOVANT'ANNI DI UN "MITO"
Il suo nome è Connery, Sean Connery, e proprio come il suo alter ego James Bond anche lui sembra resistere a tutto: perfino all'età. Nonostante nove decenni di vita e la lontananza dal set da ben quattordici anni, il celebre attore britannico riceve ancora oggi stima e ammirazione da parte del pubblico. Una popolarità mondiale esplosa nei primi anni '60 quando la sua carriera si lega indissolubilmente (ed anche eccessivamente) al personaggio dell'agente segreto di Sua Maestà britannica nato dall'estro di Ian Fleming e portato sul grande schermo dai produttori britannici Harry Saltzam e Albert Broccoli.
È anche vero però che deve molto a quel personaggio. Nato ad Edimburgo, nella sua amata Scozia, il 25 agosto 1930 - da padre camionista e madre cameriera -, Sean Connery era reduce da una modesta carriera nel mondo dello spettacolo, tra teatro, cinema e televisione, dopo un passato nella Royal Navy (la marina britannica) conclusosi precocemente per un' ulcera gastrica, i mestieri più disparati per sbarcare il lunario ed un terzo posto al concorso di Mister Universo. Quando Saltzman e Broccoli decisero di portare al cinema i romanzi di Fleming notarono subito in lui la persona più adatta per interpretare 007, l'agente segreto con la licenza di uccidere indicata dal "doppio zero".
Alto, aitante ed elegante - in smoking ma anche in costume da bagno - Sean Connery si ritrova così catapultato nel mondo dello spionaggio internazionale, tra belle donne, vodka-martini "agitati e non mescolati", spietati criminali ed intrighi sullo sfondo della "Guerra Fredda" tra Usa e Urss.
Il primo e l'ultimo Bond/Connery. In alto, Sean Connery con Ursula Andress in "Agente 007 - Licenza di uccidere".
In basso, con Barbara Carrera in "Mai dire mai".
Da "Agente 007 - Licenza di uccidere" del 1962 - accanto ad una altrettanto indimenticabile Ursula Andress - a "Una cascata di diamanti " del 1971, Sean Connery partecipa alle prime sei pellicole della saga (salvo "Agente 007 - Al servizio segreto di sua maestà", del 1969, interpretato da George Lazenby), considerate ancora oggi le migliori. Poi, dice basta: non vuole rimanere attaccato a quel personaggio per sempre. Così passa il testimone a Roger Moore (che gli seppe tener testa, rimanendo al "timone" della saga per sette pellicole) dedicandosi ad altro, anche se poi torna per l'ultima volta a vestire i panni di Bond nell'apocrifo "Mai dire mai" (1983): un film fuori dalla saga ufficiale ma altrettanto amato dai fan.
Il suo fascino ed il suo carisma, però, rimangono legati all'azione: nel 1964, viene diretto da Alfred Hitchcock in "Marnie" e l'anno successivo da Sidney Lumet ne "La collina del disonore". Con quest'ultimo lavora ancora in "Assassinio sull'Orient-Express" (1974), ispirato al celebre romanzo di Agatha Christie.
Sean Connery con Christian Slater ne "Il nome della rosa".
Ma senza dubbio, tra i suoi ruoli più noti c'è quello di Guglielmo di Baskerville, il monaco/investigatore ne "Il nome della rosa" (1986) di Jean-Jacques Annaud, tratto dall'omonimo romanzo di Umberto Eco, oltre all'incorruttibile poliziotto Jimmy Malone ne "The Untouchables - Gli intoccabili" (1987) di Brian De Palma - che gli è valso un Oscar come migliore attore non protagonista -, accanto a Andy Garcia, Kevin Costner e Robert De Niro, oppure ancora il dottor Henry Jones senior in "Indiana Jones, l'ultima crociata" (1990), ancora accanto a Costner.
In alto, da sinistra, Andy Garcia, Sean Connery e Kevin Costner ne "The Untouchables".
In basso, Sean Connery e Kevin Costner in "Indiana Jones, l'ultima crociata".
Inoltre, Sean Connery si dedica anche alla regia (alcuni documentari) e alla produzione, sia teatrale che cinematografica, realizzando alcuni film da lui stesso interpretati, come "The Rock" (1966) diretto da Michael Bay.
Ma è indubbio che il suo successo è dovuto alla sua bravura d'attore, ai suoi ruoli iconici. Interpretazioni ancora oggi amate, invidiate, proprio come il suo stile e la sua eleganza senza tempo. Agli inizi della carriera di "agente segreto", affetto da una precoce calvizie, indossò un parrucchino che - secondo i produttori - avrebbe "salvato" il suo fascino conturbante. Ma col passare degli anni, la sua fronte spaziosa, il volto lievemente segnato e incorniciato da una barba curata e argentea, hanno saputo donargli quel tocco di classe in più, mantenendo ancora oggi quel sex-appeal, amato dalle donne e invidiato dagli uomini. Tuttavia Sean ha mantenuto un "profilo basso" rispetto alla sua fama di tombeur de femmes sullo schermo: soltanto due matrimoni e un figlio.
Noi, però, i nostri auguri di buon compleanno non vogliamo farli soltanto all'uomo, ma anche al "personaggio": quello bello, invincibile ed affascinante. Un vero "mito" di raffinatezza e stile: semplicemente Connery, Sean Connery.
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