ADDIO A GIANRICO TEDESCHI, ULTIMO "SIGNORE" DELLA SCENA
Forse ha "resistito" anche troppo. Per un "animale da palcoscenico" vivere lontano da quelle assi di legno è praticamente impossibile. Gianrico Tedeschi, infatti, ha resistito quattro anni, avendo dato il suo addio alle scene a ben novantasei anni. Oggi, dopo un secolo di vita festeggiato lo scorso aprile, si è conclusa l'esistenza di un uomo che aveva fatto del teatro la propria "ragion d'essere", dopo aver iniziato a recitare quasi solo "per non morire", rinchiuso in un lager nazista durante la Seconda guerra mondiale.
Fu allora che Gianrico Tedeschi salì per la prima volta su un palcoscenico, per poi non scendervi
più fino al 2016, quando incurvato dall'età e dal tempo lasciò che il sipario si chiudesse per un'ultima volta sul suo volto. Nel corso della sua carriera lavorò con Strehler e Visconti, si cimentò con Shakespeare e Goldoni, passando anche per la rivista musicale firmata G& G. Ma la sua distinta figura apparve anche in numerosi film (soprattutto di genere comico), in fortunati "Carosello" e persino in gloriosi sceneggiati televisivi come "Delitto e castigo". Un artista completo, dunque, sebbene oggi a piangerlo siano soprattutto le centinaia di platee nazionali che lo hanno visto glorioso interprete di pièce indimenticabili tanto quanto lui. Ebbene, per contribuire alla memoria immortale di questo ultimo "signore" della scena, vi ripropongo l'articolo da me redatto pochi mesi fa, proprio in occasione del suo centesimo compleanno, come mio personale ultimo saluto a questo immenso interprete del nostro spettacolo.
L'articolo è fruibile al seguente link:
https://ilrestodelmarino.blogspot.com/2020/04/gianrico-tedeschi-100-gloria-e-onore.html
Forse ha "resistito" anche troppo. Per un "animale da palcoscenico" vivere lontano da quelle assi di legno è praticamente impossibile. Gianrico Tedeschi, infatti, ha resistito quattro anni, avendo dato il suo addio alle scene a ben novantasei anni. Oggi, dopo un secolo di vita festeggiato lo scorso aprile, si è conclusa l'esistenza di un uomo che aveva fatto del teatro la propria "ragion d'essere", dopo aver iniziato a recitare quasi solo "per non morire", rinchiuso in un lager nazista durante la Seconda guerra mondiale.
Fu allora che Gianrico Tedeschi salì per la prima volta su un palcoscenico, per poi non scendervi
più fino al 2016, quando incurvato dall'età e dal tempo lasciò che il sipario si chiudesse per un'ultima volta sul suo volto. Nel corso della sua carriera lavorò con Strehler e Visconti, si cimentò con Shakespeare e Goldoni, passando anche per la rivista musicale firmata G& G. Ma la sua distinta figura apparve anche in numerosi film (soprattutto di genere comico), in fortunati "Carosello" e persino in gloriosi sceneggiati televisivi come "Delitto e castigo". Un artista completo, dunque, sebbene oggi a piangerlo siano soprattutto le centinaia di platee nazionali che lo hanno visto glorioso interprete di pièce indimenticabili tanto quanto lui. Ebbene, per contribuire alla memoria immortale di questo ultimo "signore" della scena, vi ripropongo l'articolo da me redatto pochi mesi fa, proprio in occasione del suo centesimo compleanno, come mio personale ultimo saluto a questo immenso interprete del nostro spettacolo.
L'articolo è fruibile al seguente link:
https://ilrestodelmarino.blogspot.com/2020/04/gianrico-tedeschi-100-gloria-e-onore.html
Commenti
Posta un commento