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IL "SIGNOR" RAIMONDO VIANELLO


 Elegante e distinto. Simpatico e misurato. Quattro aggettivi che bastano da soli a sintetizzare oltre cinquant'anni di carriera di un vero "Grande" del cinema e della televisione italiani.
 Sono passati dieci anni dalla scomparsa di Raimondo Vianello ma ancora non riusciamo a capacitarcene. Io per primo, che sono cresciuto con "Casa Vianello", una sit-com che in realtà
sembrava semplicemente una candid camera atta a "filmare" ogni istante della sua vita coniugale con la sua amata Sandra Mondaini.




Col passare degli anni e grazie alla mia passione per il cinema e lo spettacolo, ho poi potuto conoscere a tutto tondo l'immenso repertorio artistico di Raimondo, che va dal teatro al
cinema per concludersi con la televisione, di cui è considerato uno dei "padri". Quella televisione sobria, ironica e mai sopra le righe, che non poteva avere "genitore" migliore di lui, "ligio" figlio di un ufficiale della Marina Militare, cresciuto a Pola, ma nato a Roma - il 7 maggio 1922.
La sua carriera artistica cominciò nella seconda metà degli anni '40, quando - dopo una laurea in Legge mai "praticata", e la prigionia da parte degli Alleati per la sua adesione alla Repubblica di Salò - debuttò nientepopodimeno che con Garinei & Giovannini nella rivista "Cantachiaro n° 2".


  Raimondo con la sua amata Sandra.

                                                         


Fu proprio nel teatro di rivista, nel 1958, che incontrò la sua amata Sandra Mondaini, soubrette e "pupilla" di Macario, con la quale convolò a nozze nel 1962, dando vita ad una longeva unione artistica e sentimentale. Ma a partire dagli anni '50, Vianello debuttò anche sul grande schermo, prendendo parte ad oltre cinquanta film - di cui spesso curò anche la sceneggiatura. Indimenticabili le pellicole girate in coppia con Ugo Tognazzi, col quale formò un sodalizio artistico vincente.


 Raimondo Vianello e Ugo Tognazzi nel varietà "Un due tre".

                                                



Alto, allampanato e biondo l'uno, basso, tarchiato e moro l'altro, interpretarono numerose pellicole di successo, unendo l'umorismo "inglese" del primo con la comicità "sanguigna" del secondo, come nell'esilarante "Le olimpiadi dei mariti" (1960) - ironica commedia che faceva il verso alla diciassettesima Olimpiade svoltasi nella Capitale in quell'anno -, accanto a Sandra Mondaini e Delia Scala.


Da sinistra, Raimondo Vianello, Delia Scala ed Ugo Tognazzi in "Le olimpiadi dei mariti".

                              



Ma Raimondo Vianello lavorò anche con altri grandi artisti come Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, Aldo Fabrizi, Walter Chiari e Totò, col quale prese parte a numerosi film. Esilarante, a mio avviso, il ruolo di "Lallo", marito della baronessa Laudomia di Torrealta (interpretata da Totò insieme ad altri cinque personaggi) nello spassosissimo "Totò diabolicus" di Steno, nel 1962.



In alto, Raimondo Vianello con Totò in "Totò diabolicus".

In basso, con Walter Chiari ed Ugo Tognazzi in "I magnifici tre".





Raimondo Vianello, però, fu anche un volto noto della neonata Tv, grazie a numerosissimi programmi e varietà, tra cui "Un due e tre" (1954-1959) con Tognazzi ma, soprattutto, quelli condotti al fianco della sua dolce metà Sandra: da "Tante scuse" (1974) a "Di nuovo tante scuse" (1975-1976) fino a "Noi...no!" (1977). Trasmissioni in cui diedero vita a sketch entrati nella storia, come le esilaranti interpretazioni di "Buonasera dottore" di Claudia Mori  e "Ed io tra di voi" di Charles Aznavour.
Negli anni '80, poi, passò all'allora nascente Fininvest (poi divenuta Mediaset), conducendo altri celeberrimi programmi come "Attenti a noi due", il quiz "Zig Zag" e il programma sportivo "Pressing". Tuttavia, nel 1998  Raimono Vianello fece ritorno in Rai, chiamato a condurre la quarantottesima edizione del Festival di Sanremo, accanto ad Eva Herzigová e Veronica Pivetti. Ma la coppia Mondaini - Vianello visse una seconda vita artistica proprio grazie a Mediaset a partire dal 1988, con la sopracitata "Casa Vianello", un successo straordinario durato ben sedici stagioni (fino al 2007) e correlato da numerosi spin-off come "I misteri di Cascina Vianello" e  il film "Crociera Vianello", nel 2008, la loro ultima apparizione in pubblico.


Raimondo Vianello e Sandra Mondaini in "Casa Vianello".

                                                 


Entrambi, ormai anziani ed ammalati (Sandra lottò contro il cancro), abbandonarono il loro pubblico che li aveva tanto amati ed apprezzati. Ciò che contava, in fondo, per due come loro che si erano amati così profondamente, era soltanto stare insieme.
Infatti, dopo che il 15 aprile 2010 Raimondo se ne andò, colpito da un'infezione renale, Sandra non riuscì ad accettare la perdita dell'amato compagno. Ricordo benissimo i funerali di Raimondo, trasmessi in diretta televisiva, e lo strazio di Sandra - seduta su quella carrozzella con cui ormai conviveva da anni - che continuava ad urlare il suo nome.
Non c'è da stupirsi se, soltanto pochi mesi dopo (21 settembre 2010), Sandra decise di seguirlo, raggiungendolo in quell'Oltre dove sicuramente, ancora oggi, continuano a punzecchiarsi: segno di un amore a cui neanche la morte ha potuto porre fine.
Come, d'altronde, non ha posto fine neanche al nostro affetto nei confronti di questi due grandi interpreti di quello spettacolo che ancora oggi ricordiamo con nostalgia e di cui Raimondo Vianello - appoggiato dalla sua amata Sandra - è stato senza dubbio il "Signore".

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