Passa ai contenuti principali
OTTANT'ANNI PER "GUENDALINA": JACQUELINE SASSARD

 
Non ho idea di che fine abbia fatto. Non ci sono più notizie - almeno a quanto ho potuto vedere - su di lei che da ormai mezzo secolo ha abbandonato il cinema. Eppure, Jacqueline Sassard è stata una delle più note giovani attrici del cinema italiano tra gli anni '50 e '60.




Nonostante le sue origini francesi - è nata a Nizza il 13 marzo 1940 -, Jacqueline deve tutto all'Italia. Proprio qui infatti la sua carriera ha preso il largo a partire dalla fine degli anni '50. Esordisce sul grande schermo in "Je plaide non coupable" di Edmond T. Gréville, nel 1956, ma la svolta arriva l'anno dopo con "Guendalina" di Alberto Lattuada: interpreta la figlia ribelle e un po' superficiale di una coppia di ricchi annoiati in vacanza in Versilia che, grazie all'amore di un giovane (Raf Mattioli), si scopre migliore di quel che credeva. Il ruolo di "Guendalina" le rimane cucito addosso.


   Jacqueline Sassard con Raf Mattioli in "Guendalina".

                                            


Con quegli occhioni grandi e taglienti, il viso candido e l'aria sbarazzina, continua ad interpretare lo stereotipo dell'adolescente in apparenza superficiale ma in cerca soltanto d'attenzioni.


  In alto, Jacqueline Sassard con Gabriele Ferzetti in "Nata di marzo".
                                       
 In basso, con Jean - Louis Trintignant in "Estate violenta".



È così Francesca, protagonista in "Nata di marzo" (1958) di Antonio Pietrangeli, con Gabriele Ferzetti, Allegra in "Tutti innamorati" (1959) di Giuseppe Orlandini, accanto a Marcello Mastroianni, ma anche Rossana di "Estate violenta" (1959) di Valerio Zurlini, insieme a Jean-Louis Trintignant e Eleonora Rossi Drago. La sua carriera prosegue lungo tutto il corso degli anni '60, per poi interrompersi alla fine del decennio. Tra le sue ultimi interpretazioni importanti, due produzioni straniere: "L'incidente" di Joseph Losey nel 1967 e " Les bitches - Le cerbiatte" di Claude Chabrol nel 1968.
Sarei curioso di sapere come sia oggi e come abbia festeggiato questo importante traguardo. Per noi cinefili, però, Jacqueline Sassard rimane soprattutto Guendalina, Allegra e Rossana: un'adolescente furba dallo sguardo d'incanto, ancora oggi indelebile nella memoria storica del cinema in bianco e nero.






Commenti

Post popolari in questo blog

DON CARLO CASCONE, IL RICORDO DI UN SORRISO DOLCE Braccia dietro la schiena, busto leggermente inclinato in avanti e su, un piede dopo l'altro, per la salita di Sant'Antuono, col basco calcato in testa e la tonaca svolazzante. Me lo ricordo così, don Carlo Cascone, quando la mattina, con la pioggia o con il sole, veniva a celebrare la messa feriale a pochi passi da casa mia, nella chiesetta di Sant'Antuono. Ci incontravamo sempre: io andavo a scuola e lui usciva dalla chiesa, a messa finita, fermandosi a parlare con i suoi parrocchiani, tra cui c’erano anche le mie nonne, Rosa e Assunta. Classe 1920, nativo di Lettere, vicino Napoli, don Carlo ha trascorso per oltre cinquant’anni la sua vita, terrena, spirituale e missionaria, a Lagonegro, in provincia di Potenza, dove è stato ordinato sacerdote nel 1943.  Monsignore per merito e per grazia dei suoi fedeli, prete saggio, generoso e popolare, devotissimo della Madonna di Sirino, al cui seguito, per decenni, è salito sulla ve...
C'ERA UNA VOLTA, IL TEATRO DELLE VITTORIE! Nell’estate televisiva in cui le menti offuscate dall’afa si ridestano, a sera, ai ricordi di  Techetecheté , ci capiterà di rivederlo. Nelle sue splendide scenografie, dal bianco e nero al colore, nei conduttori in abito da sera, da Lelio Luttazzi a Fabrizio Frizzi, negli acuti di Mina, nella diplomazia di Pippo Baudo, nelle mille luci di una facciata, quella di uno dei teatri più celebri della Rai, che era essa stessa un inno al divertimento del sabato sera. Da qualche tempo, quell’ingresso, per anni abbandonato al degrado estetico, è stato restaurato ma “in povertà”, lontano dai fasti di una storia cominciata ottant'anni fa, nel 1944, quando il Teatro delle Vittorie, sito in via Col di Lana, a Roma, veniva inaugurato nientepopodimeno che da una rivista di Totò e Anna Magnani.   Il "luminoso" ingresso del Teatro delle Vittorie.   Il delle Vittorie era un grande teatro specializzato negli spettacoli di varietà e rivista. Bal...
GIUSEPPE GUIDA, PASSIONE MAESTRA Un maestro, nel senso più “elementare” del termine. Perché prima che professore, preside, sindaco democristiano, storico e scrittore, Giuseppe Guida è stato, a mio avviso, un maestro. E non solo perché si diplomò allo storico Istituto Magistrale di Lagonegro. Giuseppe Guida possedeva infatti le qualità che - sempre a mio parere - dovrebbero essere proprie di un vero insegnante elementare (e non solo): empatia, sguardo lungo, curiosità, intelligenza. E di intelligenza “Peppino” Guida diede dimostrazione fin da bambino.  Nato il 17 settembre 1914, da proprietari terrieri del Farno, zona rurale alle porte di Lagonegro (Pz), Peppino era terzo di sette figli e i genitori, per permettergli di studiare, lo affidarono agli zii materni, commercianti, che si occuparono della sua istruzione. I loro sacrifici non furono vani e infatti Peppino Guida diede prova di grandi capacità intellettive e non solo. Accanto alla passione per gli studi umanistici, che lo con...