LAURETTA MASIERO: IL TALENTO OLTRE LE GAMBE
Ma col passare degli anni, la sua avvenenza, il suo fascino e quei capelli biondo platino di tendenza, non sarebbero di certo bastati per farne una delle più grandi artiste del teatro italiano.
Nata a Venezia il 25 ottobre 1927, Lauretta Masiero cominciò la sua carriera giovanissima, come ballerina nella rivista. Debuttò nel 1947 accanto a Macario ne "Le educande di San Babila", fu soubrette in "Amore biondo" con Walter Chiari, per poi apparire al fianco della "Wandissima" Osiris in "Galanteria". Come attrice venne scoperta da Garinei & Giovannini, che la fecero esordire accanto a Renato Rascel in "Attanasio, cavallo vanesio" nel 1952. Nel corso della sua carriera ha lavorato con i più grandi interpreti del teatro del tempo, da Ernesto Calindri a Carlo Dapporto, da Andreina Pagnani a Lia Zoppelli, cimentandosi anche nel teatro drammatico con attori del calibro di Alberto Lionello e Arnoldo Foà.
Ma Lauretta Masiero ebbe anche una discreta carriera cinematografica, prendendo parte a commedie brillanti insieme ad attori come Totò e Ugo Tognazzi, ma soprattutto fu un volto noto della Tv in bianco e nero. Nel 1960 condusse "Canzonissima" con Aroldo Tieri e Alberto Lionello, ma fu anche protagonista dello storico sceneggiato Rai "Le avventure di Laura Storm" (1965) che le diede tanta popolarità.
Lauretta Masiero, però, restò per sempre legata al teatro. D'altronde il primo amore non si scorda mai ed è anche quello più difficile da "lasciar andare". Non deve essere stato facile per lei, alle soglie del duemila (dopo il suo ultimo spettacolo "Bella figlia dell'amore"), abbandonare il suo palcoscenico dopo essere stata colpita dall'Alzheimer che la costrinse a dire addio alle scene.
Ma si sa, per un'artista la scena è la vita e non può farne a meno. Forse anche per questo, col passare del tempo, la sua situazione di salute si aggravò ancora di più, fino a che, il 23 marzo 2010, Lauretta Masiero disse addio anche alla vita, dopo un lungo ricovero in una clinica romana, accudita dal figlio, Gianluca Guidi, anche lui attore (avuto dalla relazione con il celebre cantante Johnny Dorelli).
La sua arte, però, quella non è morta affatto. Ancora oggi, a dieci anni dalla sua scomparsa, Lauretta Masiero rimane una delle più grandi attrici ed artiste italiane. La sua ironica esuberanza, la sua bellezza, le sue gambe leggendarie e quel talento che ha saputo andare oltre l'apparente evanescenza, restano indelebilmente impresse nella memoria collettiva e nella storia del teatro nazionale.
"Oltre le gambe c'è di più", diceva una canzone uscita più di quarant'anni dopo la sua ascesa nel mondo dello spettacolo. Quelle parole, però, sembrano scritte apposta per una come lei: un'attrice nata dalla rivista dove proprio le gambe - almeno secondo il senso comune - decretavano il successo. E che Lauretta Masiero avesse delle belle gambe è senza dubbio qualcosa di noto a tutte le platee del Dopoguerra in cui si è esibita.
Ma col passare degli anni, la sua avvenenza, il suo fascino e quei capelli biondo platino di tendenza, non sarebbero di certo bastati per farne una delle più grandi artiste del teatro italiano.
Nata a Venezia il 25 ottobre 1927, Lauretta Masiero cominciò la sua carriera giovanissima, come ballerina nella rivista. Debuttò nel 1947 accanto a Macario ne "Le educande di San Babila", fu soubrette in "Amore biondo" con Walter Chiari, per poi apparire al fianco della "Wandissima" Osiris in "Galanteria". Come attrice venne scoperta da Garinei & Giovannini, che la fecero esordire accanto a Renato Rascel in "Attanasio, cavallo vanesio" nel 1952. Nel corso della sua carriera ha lavorato con i più grandi interpreti del teatro del tempo, da Ernesto Calindri a Carlo Dapporto, da Andreina Pagnani a Lia Zoppelli, cimentandosi anche nel teatro drammatico con attori del calibro di Alberto Lionello e Arnoldo Foà.
In alto, da sinistra, Ugo Tognazzi, Lauretta Masiero e Julio Riscal in "Marinai, donne e guai". In basso, Lauretta Masiero e Totò in "Sua Eccellenza si fermò a mangiare". |
Ma Lauretta Masiero ebbe anche una discreta carriera cinematografica, prendendo parte a commedie brillanti insieme ad attori come Totò e Ugo Tognazzi, ma soprattutto fu un volto noto della Tv in bianco e nero. Nel 1960 condusse "Canzonissima" con Aroldo Tieri e Alberto Lionello, ma fu anche protagonista dello storico sceneggiato Rai "Le avventure di Laura Storm" (1965) che le diede tanta popolarità.
Lauretta Masiero con Aroldo Tieri (a sinistra) e Alberto Lionello a "Canzonissima" '60. |
Lauretta Masiero, però, restò per sempre legata al teatro. D'altronde il primo amore non si scorda mai ed è anche quello più difficile da "lasciar andare". Non deve essere stato facile per lei, alle soglie del duemila (dopo il suo ultimo spettacolo "Bella figlia dell'amore"), abbandonare il suo palcoscenico dopo essere stata colpita dall'Alzheimer che la costrinse a dire addio alle scene.
Lauretta Masiero e Aldo Giuffré in "Le avventure di Laura Storm". |
Ma si sa, per un'artista la scena è la vita e non può farne a meno. Forse anche per questo, col passare del tempo, la sua situazione di salute si aggravò ancora di più, fino a che, il 23 marzo 2010, Lauretta Masiero disse addio anche alla vita, dopo un lungo ricovero in una clinica romana, accudita dal figlio, Gianluca Guidi, anche lui attore (avuto dalla relazione con il celebre cantante Johnny Dorelli).
La sua arte, però, quella non è morta affatto. Ancora oggi, a dieci anni dalla sua scomparsa, Lauretta Masiero rimane una delle più grandi attrici ed artiste italiane. La sua ironica esuberanza, la sua bellezza, le sue gambe leggendarie e quel talento che ha saputo andare oltre l'apparente evanescenza, restano indelebilmente impresse nella memoria collettiva e nella storia del teatro nazionale.
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