PINUCCIA NAVA, DIVA DIMENTICATA
Giuseppina Ciocca, per l'anagrafe, nacque a Roma il 4 gennaio 1920, da una famiglia di artisti: il padre, Giuseppe Ciocca - in arte "Brugnoletto" - era un comico dei café-chantant. La madre, Giorgina Nava, invece, proveniva da una famiglia circense. Pinuccia cominciò ad esibirsi fin da piccola sul palcoscenico al seguito di suo padre, come del resto anche le sue sorelle minori: Diana, Lisetta e Tonini. Nel 1940, con la fine della compagnia paterna, Pinuccia, Diana e Lisetta costituirono il trio "Sorelle Nava". Debuttarono prima a Milano, al Teatro Puccini, poi a Roma accanto a Totò, Wanda Osiris e Aldo Fabrizi.
Diana "la soubrette", Lisetta "la ballerina", Pinuccia "la comica" ottennero un grandissimo successo che le portò in giro per l'Europa: Danimarca, Belgio, Germania.
Nel 1943 rientrarono in Italia per dedicarsi al varietà e all'avanspettacolo. Lavorarono con Nino Taranto ("Romanzo di un giovane povero"), con Garinei & Giovannini ("Pirulì Pirulà") e Macario ("Le educande di San Babila").
Giovani, graziose ed ironiche, le Sorelle Nava ottennero ben presto il favore del pubblico. Pinuccia era senza dubbio quella più "attrice", ma proprio grazie all'appoggio delle sorelle riuscì a creare spettacoli straordinari, come l'ironica satira su Benito Mussolini in "Dinanzi a lui...Tre Nava tutta Roma", nel 1952, seguito l'anno successivo da "Tre per tre Nava" (in cui comparve anche la terza sorella, Tonini). L'ultimo spettacolo del trio fu "Casanova in Casa Nava" nel 1954. Inoltre, le Sorelle Nava apparvero anche sul grande schermo. Recitarono tutte insieme in "Mio figlio professore" (1946) di Renato Castellani, accanto ad uno straordinario Aldo Fabrizi, dove soprattutto Pinuccia mostro grandi doti attoriali. Successivamente, Pinuccia apparve anche nella commedia di Mario Mattòli "Arrivano i nostri" (1951), accanto alla sorella Lisetta e a Walter Chiari, e ne "Il mantenuto" (1961), diretto e interpretato da Ugo Tognazzi.
Nel 1955, però, il trio si sciolse: Diana si sposò e abbandonò il teatro, Lisetta continuò a recitare seppur sporadicamente, mentre Pinuccia proseguì la propria carriera da sola. Si cimentò nel teatro di prosa, ma fu soprattutto con la televisione che ottenne una grande popolarità: nei panni del sopracitato Scaramacai, il clown dal vestito a righe e il sorriso triste, nato proprio nell'ultimo spettacolo del trio. Il personaggio - idolo di tutti i bambini cresciuti negli anni '60 - divenne
protagonista di film e serie televisive, oltre che di una fortunata serie di "Carosello".
La sua carriera in Tv proseguì fino ai primi anni '70, quando decise di ritirarsi dalle scene. Da allora, il suo nome scomparve dalla stampa e dalla Tv, per poi riapparire molti anni dopo, il 22 giugno 2006, quando ne venne annunciata l'avvenuta scomparsa.
Chi segue assiduamente questo blog sa bene che il mio intento è soprattutto quello di raccontare storie, film e personaggi del secolo scorso, in particolare quelli dimenticati. Ebbene, ritenevo giusto, a cento anni dalla sua nascita, ricordare Pinuccia Nava quale grande interprete del nostro spettacolo: una diva come tante, forse, ma senza dubbio dimenticata come poche.
Il suo nome è ormai caduto nel dimenticatoio: eppure quello di Pinuccia Nava - accanto a quello delle sorelle Diana e Lisetta - era uno dei più ricorrenti sulle locandine dell'avanspettacolo negli anni '40.
Artista dotata di una vis comica grande tanto quanto le sue doti recitative, Pinuccia fu una grande interprete del teatro di varietà ma ebbe anche un rinnovato successo sul piccolo schermo negli anni sessanta, nei panni del pagliaccio Scaramacai.
Artista dotata di una vis comica grande tanto quanto le sue doti recitative, Pinuccia fu una grande interprete del teatro di varietà ma ebbe anche un rinnovato successo sul piccolo schermo negli anni sessanta, nei panni del pagliaccio Scaramacai.
Giuseppina Ciocca, per l'anagrafe, nacque a Roma il 4 gennaio 1920, da una famiglia di artisti: il padre, Giuseppe Ciocca - in arte "Brugnoletto" - era un comico dei café-chantant. La madre, Giorgina Nava, invece, proveniva da una famiglia circense. Pinuccia cominciò ad esibirsi fin da piccola sul palcoscenico al seguito di suo padre, come del resto anche le sue sorelle minori: Diana, Lisetta e Tonini. Nel 1940, con la fine della compagnia paterna, Pinuccia, Diana e Lisetta costituirono il trio "Sorelle Nava". Debuttarono prima a Milano, al Teatro Puccini, poi a Roma accanto a Totò, Wanda Osiris e Aldo Fabrizi.
Le Sorelle Nava: da sinistra, Pinuccia, Diana e Lisetta. |
Diana "la soubrette", Lisetta "la ballerina", Pinuccia "la comica" ottennero un grandissimo successo che le portò in giro per l'Europa: Danimarca, Belgio, Germania.
Nel 1943 rientrarono in Italia per dedicarsi al varietà e all'avanspettacolo. Lavorarono con Nino Taranto ("Romanzo di un giovane povero"), con Garinei & Giovannini ("Pirulì Pirulà") e Macario ("Le educande di San Babila").
Pinuccia Nava con Aldo Fabrizi in "Mio figlio professore". |
Giovani, graziose ed ironiche, le Sorelle Nava ottennero ben presto il favore del pubblico. Pinuccia era senza dubbio quella più "attrice", ma proprio grazie all'appoggio delle sorelle riuscì a creare spettacoli straordinari, come l'ironica satira su Benito Mussolini in "Dinanzi a lui...Tre Nava tutta Roma", nel 1952, seguito l'anno successivo da "Tre per tre Nava" (in cui comparve anche la terza sorella, Tonini). L'ultimo spettacolo del trio fu "Casanova in Casa Nava" nel 1954. Inoltre, le Sorelle Nava apparvero anche sul grande schermo. Recitarono tutte insieme in "Mio figlio professore" (1946) di Renato Castellani, accanto ad uno straordinario Aldo Fabrizi, dove soprattutto Pinuccia mostro grandi doti attoriali. Successivamente, Pinuccia apparve anche nella commedia di Mario Mattòli "Arrivano i nostri" (1951), accanto alla sorella Lisetta e a Walter Chiari, e ne "Il mantenuto" (1961), diretto e interpretato da Ugo Tognazzi.
Pinuccia Nava nei panni di Scaramacai. |
Nel 1955, però, il trio si sciolse: Diana si sposò e abbandonò il teatro, Lisetta continuò a recitare seppur sporadicamente, mentre Pinuccia proseguì la propria carriera da sola. Si cimentò nel teatro di prosa, ma fu soprattutto con la televisione che ottenne una grande popolarità: nei panni del sopracitato Scaramacai, il clown dal vestito a righe e il sorriso triste, nato proprio nell'ultimo spettacolo del trio. Il personaggio - idolo di tutti i bambini cresciuti negli anni '60 - divenne
protagonista di film e serie televisive, oltre che di una fortunata serie di "Carosello".
La sua carriera in Tv proseguì fino ai primi anni '70, quando decise di ritirarsi dalle scene. Da allora, il suo nome scomparve dalla stampa e dalla Tv, per poi riapparire molti anni dopo, il 22 giugno 2006, quando ne venne annunciata l'avvenuta scomparsa.
Chi segue assiduamente questo blog sa bene che il mio intento è soprattutto quello di raccontare storie, film e personaggi del secolo scorso, in particolare quelli dimenticati. Ebbene, ritenevo giusto, a cento anni dalla sua nascita, ricordare Pinuccia Nava quale grande interprete del nostro spettacolo: una diva come tante, forse, ma senza dubbio dimenticata come poche.
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