PIERO DE BERNARDI: LA "COMMEDIA ALL'ITALIANA"
Oserei definirlo uno dei "creatori" del cinema italiano. Le sue sceneggiature - molte delle quali di matrice comica - hanno reso possibile la realizzazione di oltre centoventi film, dagli anni '50 fino ai primi anni duemila.
Sto parlando di Piero De Bernardi, indimenticabile autore - insieme al compagno di sempre, Leonardo Benvenuti - di soggetti e sceneggiature di numerosi capolavori della "commedia all'italiana".
Nato a Prato il 12 aprile 1926, De Bernardi esordì nel mondo della sceneggiatura nel 1953, col film "Il tesoro del Bengala" di Gianni Vernucci. Due anni dopo, nel 1955, l'incontro fortunato con Leonardo Benvenuti, col quale collaborò per la realizzazione di due famose pellicole: "Le ragazze di San Frediano" di Valerio Zurlini e "Destinazione Piovarolo" di Domenico Paolella.
Insieme ad altri noti "tandem" della cinematografia - come "Age e Scarpelli" e "Castellano e Pipolo" -, De Bernardi e Benvenuti diedero inizio ad una collaborazione lunga oltre mezzo secolo, dando vita a numerosi successi cinematografici e collaborando con i più grandi registi del ventesimo secolo: da Pietro Germi a Luigi Comencini, da Luigi Zampa a Nanni Loy.
Piero De Bernardi (a destra) con Leo Benvenuti.
"Matrimonio all'italiana" di De Sica, "Per grazia ricevuta" di Nino Manfredi, la saga del ragionier Fantozzi, la trilogia di "Amici miei", "C'era una volta in America" di Sergio Leone
e "Parenti serpenti" di Mario Monicelli, sono solo alcuni dei più noti titoli targati "De Bernardi - Benvenuti". Degni di nota, anche i primissimi film di Carlo Verdone: da "Un sacco bello" (in cui recitò anche la figlia di De Bernardi, Isabella) a "Io e mia sorella", da "Bianco, rosso e Verdone" a "Il bambino e il poliziotto".
Le locandine di alcuni dei "cult" firmati De Bernardi - Benvenuti.
Durante la sua lunga carriera, molti furono i premi ottenuti da De Bernardi per le sue sceneggiature, spesso in coppia con Benvenuti: tre David di Donatello (1977, 1986, e 1988) e ben sei Nastri d'argento, il primo con "Guendalina" di Valerio Zurlini, nel 1958, l'ultimo con "Speriamo che sia femmina" di Monicelli, nel 1986.
Una proficua collaborazione, dunque, coronata, nel 1981, dal prestigioso Premio Flaiano.
La loro carriera, però, proseguì per tutto il decennio successivo. L'ultimo lavoro realizzato dalla coppia fu la miniserie Rai "Come quando fuori piove", per la regia di Mario Monicelli, andata in onda nel 2000, proprio poco prima della scomparsa di Benvenuti.
De Bernardi, invece, continuò a lavorare ancora per il cinema, terminando anche lui la propria carriera a pochi passi dalla morte, sopraggiunta l'8 gennaio 2010, esattamente dieci anni fa.
Da appassionato e cultore della cinematografia nazionale, non potevo non ricordare Piero De Bernardi, uno di quei "nomi" - come quelli di Benvenuti, Age & Scarpelli e Castellano & Pipolo - che di solito compaiono nei titoli di testa o di coda dei film, a cui spesso non si fa neanche caso ma che in realtà hanno "scritto", in qualità di eccellenti "autori", meravigliose "pagine" del cinema e, soprattutto, della commedia italiana.
Oserei definirlo uno dei "creatori" del cinema italiano. Le sue sceneggiature - molte delle quali di matrice comica - hanno reso possibile la realizzazione di oltre centoventi film, dagli anni '50 fino ai primi anni duemila.
Sto parlando di Piero De Bernardi, indimenticabile autore - insieme al compagno di sempre, Leonardo Benvenuti - di soggetti e sceneggiature di numerosi capolavori della "commedia all'italiana".
Nato a Prato il 12 aprile 1926, De Bernardi esordì nel mondo della sceneggiatura nel 1953, col film "Il tesoro del Bengala" di Gianni Vernucci. Due anni dopo, nel 1955, l'incontro fortunato con Leonardo Benvenuti, col quale collaborò per la realizzazione di due famose pellicole: "Le ragazze di San Frediano" di Valerio Zurlini e "Destinazione Piovarolo" di Domenico Paolella.
Insieme ad altri noti "tandem" della cinematografia - come "Age e Scarpelli" e "Castellano e Pipolo" -, De Bernardi e Benvenuti diedero inizio ad una collaborazione lunga oltre mezzo secolo, dando vita a numerosi successi cinematografici e collaborando con i più grandi registi del ventesimo secolo: da Pietro Germi a Luigi Comencini, da Luigi Zampa a Nanni Loy.
Piero De Bernardi (a destra) con Leo Benvenuti.
"Matrimonio all'italiana" di De Sica, "Per grazia ricevuta" di Nino Manfredi, la saga del ragionier Fantozzi, la trilogia di "Amici miei", "C'era una volta in America" di Sergio Leone
e "Parenti serpenti" di Mario Monicelli, sono solo alcuni dei più noti titoli targati "De Bernardi - Benvenuti". Degni di nota, anche i primissimi film di Carlo Verdone: da "Un sacco bello" (in cui recitò anche la figlia di De Bernardi, Isabella) a "Io e mia sorella", da "Bianco, rosso e Verdone" a "Il bambino e il poliziotto".
Le locandine di alcuni dei "cult" firmati De Bernardi - Benvenuti.
Durante la sua lunga carriera, molti furono i premi ottenuti da De Bernardi per le sue sceneggiature, spesso in coppia con Benvenuti: tre David di Donatello (1977, 1986, e 1988) e ben sei Nastri d'argento, il primo con "Guendalina" di Valerio Zurlini, nel 1958, l'ultimo con "Speriamo che sia femmina" di Monicelli, nel 1986.
Una proficua collaborazione, dunque, coronata, nel 1981, dal prestigioso Premio Flaiano.
La loro carriera, però, proseguì per tutto il decennio successivo. L'ultimo lavoro realizzato dalla coppia fu la miniserie Rai "Come quando fuori piove", per la regia di Mario Monicelli, andata in onda nel 2000, proprio poco prima della scomparsa di Benvenuti.
De Bernardi, invece, continuò a lavorare ancora per il cinema, terminando anche lui la propria carriera a pochi passi dalla morte, sopraggiunta l'8 gennaio 2010, esattamente dieci anni fa.
Da appassionato e cultore della cinematografia nazionale, non potevo non ricordare Piero De Bernardi, uno di quei "nomi" - come quelli di Benvenuti, Age & Scarpelli e Castellano & Pipolo - che di solito compaiono nei titoli di testa o di coda dei film, a cui spesso non si fa neanche caso ma che in realtà hanno "scritto", in qualità di eccellenti "autori", meravigliose "pagine" del cinema e, soprattutto, della commedia italiana.
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