"DON MATTEO": 20 ANNI DI EMOZIONI
Il 7 gennaio 2000 avevo sette anni e mezzo. Ora ne ho ventisette e mezzo. Si può dire, quindi, che sia cresciuto con "Don Matteo", una delle fiction più longeve della Rai, che andava in onda per la prima volta esattamente vent'anni fa.
Don Matteo (Terence Hill) con la sua inseparabile bicicletta.
Dopo undici serie - record di ascolti sia in prima visione che in replica -, festeggia questo importante traguardo con la dodicesima stagione che inizierà giovedì 9 gennaio alle ore 21.25 su Rai 1.
Ad interpretare don Matteo, come sempre, l'inossidabile Terence Hill che proprio grazie a questa fiction ha ottenuto rinnovata popolarità dopo anni di successi al cinema, come protagonista di celebri film in coppia con Bud Spencer.
Gli interpreti storici di "Don Matteo": Nathalie Guettà (Natalina) e Francesco Scali (Pippo).
Accanto a lui, fin dall'inizio, il maresciallo Nino Cecchini, interpretato da Nino Frassica, amico fedele di don Matteo e tra i personaggi più amati della serie, come la perpetua Natalina (Nathalie Guettà) e il sacrestano Pippo (Francesco Scali).
Don Matteo insieme al "fidato" Maresciallo Cecchini (Nino Frassica).
La serie, per chi non la conoscesse (dubito), racconta le vicende di don Matteo, parroco della chiesa di sant'Eufemia di Spoleto, in Umbria (nelle prime otto stagioni della chiesa di san Giovanni di Gubbio), sempre pronto a dare una mano a chi ne ha bisogno e con la passione per l'investigazione, tanto da aiutare i carabinieri nelle loro indagini, sempre con preziose intuizioni, puntualmente riferite all'amico maresciallo di nascosto al capitano di turno. In questa dodicesima stagione, il ruolo tocca nuovamente alla giovanissima Maria Chiara Giannetta, che torna ad interpretare Anna Olivieri, una donna sensibile ma decisa, determinata e brava nel suo lavoro.
I tre capitani di "Don Matteo": da sinistra, Flavio Insinna (Flavio Anceschi), Simone Montedoro (Giulio Tommasi) e Maria Chiara Giannetta (Anna Olivieri).
Ad "ostacolare" le parallele indagini di don Matteo nelle serie precedenti sono stati altri due grandi volti della televisione e del cinema: nelle prime cinque serie, Flavio Insinna, nei panni del capitano Flavio Anceschi, mentre dalla sesta alla decima serie Simone Montedoro, nel ruolo del capitano Giulio Tommasi, indimenticabile "spalla" comica del maresciallo Cecchini, di cui diventerà anche parente: prima, sposando la sua figlia maggiore Patrizia (Pamela Saino), deceduta a seguito di un incidente stradale, e poi fidanzandosi con la nipote Lia (Nadir Caselli).
Proprio Tommasi e la fidanzata Lia, sono tra le guest star che torneranno in scena in questa dodicesima serie, uno dei regali più belli ai fan di questa amatissima fiction, che torna con dieci nuove puntate - ciascuna ispirata ad uno dei dieci comandamenti.
In vent'anni di storia, da Gubbio a Spoleto, tra una scorrazzata in bicicletta, una partita a scacchi (gioco preferito di don Matteo e Cecchini), indagini, lacrime, sorrisi, e momenti di pura comicità, "Don Matteo" ha affrontato le tematiche più disparate: dalle gravidanze giovanili all'aborto, dalla violenza sulle donne al femminicidio, dal bullismo ai problemi di droga e al gioco d'azzardo.
Ma, tutto questo, sempre con garbo, ironia e leggerezza, cosa non molto comune nella Tv di oggi.
Personalmente sono profondamente legato a questa serie: come già detto, ero un bambino quando è andata in onda per la prima volta. Seguo questa fiction da allora e ho molti bei ricordi legati ad essa. Mi riporta alla memoria mia nonna, che ora non c'è più, con la quale per anni ho guardato questa fiction, sia in prima visione che nelle numerose repliche estive. E mi ricorda anche tante serate passate davanti al video, magari facendo gli ultimi compiti per il giorno dopo, pur di non perdermi il mio eroe.
Ed è proprio "l'eroe" Terence Hill, con la sua pacatezza e la sua ironia, uno dei motivi per cui adoro questa serie, assieme al maresciallo Cecchini e - devo dire - a tutto il cast che, nel corso degli anni, si è dimostrato sempre all'altezza.
Ritenevo doveroso rendere omaggio a questa fiction "all'antica", ispirata a quella Tv "educata" e formativa, all'insegna dei buoni sentimenti. Un tipo di intrattenimento da cui "Don Matteo", lanciata al principio del nuovo millennio, ha saputo prendere spunto, pur guardando sempre al futuro, stando al passo coi tempi.
Pertanto, auguri a "Don Matteo" per il traguardo raggiunto. Auguri a chi, da oltre vent'anni, rende possibile tutto questo - registi, sceneggiatori, attori, comparse, costumisti e tecnici vari - e appuntamento a tutti per giovedì prossimo, 9 gennaio, per nuove emozioni che, come al solito,
non mancheranno.
Il 7 gennaio 2000 avevo sette anni e mezzo. Ora ne ho ventisette e mezzo. Si può dire, quindi, che sia cresciuto con "Don Matteo", una delle fiction più longeve della Rai, che andava in onda per la prima volta esattamente vent'anni fa.
Dopo undici serie - record di ascolti sia in prima visione che in replica -, festeggia questo importante traguardo con la dodicesima stagione che inizierà giovedì 9 gennaio alle ore 21.25 su Rai 1.
Ad interpretare don Matteo, come sempre, l'inossidabile Terence Hill che proprio grazie a questa fiction ha ottenuto rinnovata popolarità dopo anni di successi al cinema, come protagonista di celebri film in coppia con Bud Spencer.
Gli interpreti storici di "Don Matteo": Nathalie Guettà (Natalina) e Francesco Scali (Pippo).
La serie, per chi non la conoscesse (dubito), racconta le vicende di don Matteo, parroco della chiesa di sant'Eufemia di Spoleto, in Umbria (nelle prime otto stagioni della chiesa di san Giovanni di Gubbio), sempre pronto a dare una mano a chi ne ha bisogno e con la passione per l'investigazione, tanto da aiutare i carabinieri nelle loro indagini, sempre con preziose intuizioni, puntualmente riferite all'amico maresciallo di nascosto al capitano di turno. In questa dodicesima stagione, il ruolo tocca nuovamente alla giovanissima Maria Chiara Giannetta, che torna ad interpretare Anna Olivieri, una donna sensibile ma decisa, determinata e brava nel suo lavoro.
I tre capitani di "Don Matteo": da sinistra, Flavio Insinna (Flavio Anceschi), Simone Montedoro (Giulio Tommasi) e Maria Chiara Giannetta (Anna Olivieri).
Ad "ostacolare" le parallele indagini di don Matteo nelle serie precedenti sono stati altri due grandi volti della televisione e del cinema: nelle prime cinque serie, Flavio Insinna, nei panni del capitano Flavio Anceschi, mentre dalla sesta alla decima serie Simone Montedoro, nel ruolo del capitano Giulio Tommasi, indimenticabile "spalla" comica del maresciallo Cecchini, di cui diventerà anche parente: prima, sposando la sua figlia maggiore Patrizia (Pamela Saino), deceduta a seguito di un incidente stradale, e poi fidanzandosi con la nipote Lia (Nadir Caselli).
Proprio Tommasi e la fidanzata Lia, sono tra le guest star che torneranno in scena in questa dodicesima serie, uno dei regali più belli ai fan di questa amatissima fiction, che torna con dieci nuove puntate - ciascuna ispirata ad uno dei dieci comandamenti.
In vent'anni di storia, da Gubbio a Spoleto, tra una scorrazzata in bicicletta, una partita a scacchi (gioco preferito di don Matteo e Cecchini), indagini, lacrime, sorrisi, e momenti di pura comicità, "Don Matteo" ha affrontato le tematiche più disparate: dalle gravidanze giovanili all'aborto, dalla violenza sulle donne al femminicidio, dal bullismo ai problemi di droga e al gioco d'azzardo.
Ma, tutto questo, sempre con garbo, ironia e leggerezza, cosa non molto comune nella Tv di oggi.
Personalmente sono profondamente legato a questa serie: come già detto, ero un bambino quando è andata in onda per la prima volta. Seguo questa fiction da allora e ho molti bei ricordi legati ad essa. Mi riporta alla memoria mia nonna, che ora non c'è più, con la quale per anni ho guardato questa fiction, sia in prima visione che nelle numerose repliche estive. E mi ricorda anche tante serate passate davanti al video, magari facendo gli ultimi compiti per il giorno dopo, pur di non perdermi il mio eroe.
Ed è proprio "l'eroe" Terence Hill, con la sua pacatezza e la sua ironia, uno dei motivi per cui adoro questa serie, assieme al maresciallo Cecchini e - devo dire - a tutto il cast che, nel corso degli anni, si è dimostrato sempre all'altezza.
Ritenevo doveroso rendere omaggio a questa fiction "all'antica", ispirata a quella Tv "educata" e formativa, all'insegna dei buoni sentimenti. Un tipo di intrattenimento da cui "Don Matteo", lanciata al principio del nuovo millennio, ha saputo prendere spunto, pur guardando sempre al futuro, stando al passo coi tempi.
Pertanto, auguri a "Don Matteo" per il traguardo raggiunto. Auguri a chi, da oltre vent'anni, rende possibile tutto questo - registi, sceneggiatori, attori, comparse, costumisti e tecnici vari - e appuntamento a tutti per giovedì prossimo, 9 gennaio, per nuove emozioni che, come al solito,
non mancheranno.
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