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SCIASCIA: IL MIO "MAESTRO"

Ho "conosciuto" Leonardo Sciascia circa tredici anni fa, durante un lungo viaggio in treno. Erano ancora i tempi in cui - per fortuna - non c'erano gli smartphone e la cosa più piacevole da fare per non annoiarsi era osservare il paesaggio dal finestrino oppure leggere. Non ero ancora un accanito lettore allora e infatti cominciai a leggere spinto più dalla noia che dalla curiosità. Mi venne dato questo libro e così, anche se controvoglia, lo aprii. Mi bastarono poche righe per appassionarmi alla storia del professor Laurana, investigatore per caso, alla ricerca delle ragioni di un delitto politico-mafioso fatto passare per passionale: era "A ciascuno il suo", il secondo romanzo scritto da Sciascia.


Da allora in poi ne ho letti molti altri: "Il giorno della civetta" - il romanzo d'esordio -, "Una storia semplice", "Il contesto", i saggi "La scomparsa di Majorana" e "L'Affaire Moro" e tanti altri. È però con "A ciascuno il suo" che io ho conosciuto la bravura, lo stile sarcastico e "rassegnato" ma sempre spinto al "ragionare" con cui lo scrittore metteva in evidenza luci e ombre della sua Sicilia, dove era nato l'8 gennaio del 1921 - a Racalmuto, in provincia di Agrigento - e dove passò il resto della sua vita (eccetto un periodo in cui visse a Roma), prima a Caltanissetta e poi a Palermo, dividendosi tra l'insegnamento elementare e la scrittura.

Oggi sono esattamente trent'anni che Leonardo Sciascia ci ha lasciati, portato via da una rara forma di leucemia il 20 novembre del 1989.
Come sappiamo tutti, Sciascia è considerato uno dei più capaci, lineari e acuti scrittori del Novecento. Colui che ha saputo parlare criticamente di Mafia, corruzione politica, con uno stile ironico ma preciso, semplice ma pungente, che ha dato vita a pagine indimenticabili della nostra letteratura. Libri che, grazie alla bravura di registi quali Damiano Damiani, Elio Petri, Francesco Rosi ed Emidio Greco, sono diventati pellicole altrettanto preziose per la nostra cultura.
Io, però, volevo rendergli omaggio soprattutto per quanto ha fatto per me. È stato anche grazie a lui se mi sono appassionato alla lettura ed è proprio lui uno dei tanti "miti" a cui mi ispiro ogni qual volta prendo la penna in mano o pigio sulla tastiera del Pc.
Ecco, per me ricordare oggi Leonardo Sciascia significa ringraziare chi mi ha spronato a capire quale fosse la mia vera passione e a portarla avanti. Se riuscirò a proseguire lungo questo cammino e a migliorare sarà anche grazie al suo "indiretto" aiuto. Pertanto, grazie di tutto "maestro", ovunque tu sia!

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