RUGGERO MASTROIANNI: TALENTO "NASCOSTO"
Suo fratello dominò il grande schermo tra gli anni '60 e '80 del secolo scorso, ma anche lui fu un protagonista della cinematografia nazionale, sebbene "da dietro".
Ruggero Mastroianni, fratello di Marcello, fu uno dei più capaci montatori del nostro cinema.
Scene, sequenze e musiche dei più bei film del Novecento vennero assemblate da lui, con una bravura senza pari.
Ruggero Mastrojanni (per l'anagrafe) nacque il 7 novembre del 1929 a Torino, luogo dove la famiglia si era trasferita momentaneamente dalla Ciociaria (Fontana Liri, dove nacque Marcello) per poi stabilirsi qualche tempo dopo a Roma.
La sua carriera fu quasi parallela a quella del fratello. Cominciò la sua attività negli anni '50, montando il film "Vento del Sud" (1959) di Enzo Provenzale. Da lì, Ruggero e Marcello Mastroianni - molto legati tra di loro - divennero nomi ricorrenti del cinema italiano, sebbene in ruoli differenti.
Alcune delle locandine dei film più noti montati da Ruggero Mastroianni.
Come Marcello, anche Ruggero in quanto montatore ebbe l'opportunità di collaborare con i più grandi registi italiani realizzando pellicole di grande successo: da "L'assassino" e "Todo Modo" di Elio Petri a "Un borghese piccolo piccolo" e "Speriamo che sia femmina" di Mario Monicelli, da "Amarcord" e "Ginger e Fred" di Federico Fellini a "Morte a Venezia" di Luchino Visconti.
Ma lavorò anche per Sergio Corbucci, Pasquale Festa Campanile e Luigi Magni. Proprio con quest'ultimo - che seppe utilizzare la sua vena comica e giocosa -, Ruggero ebbe anche la sua prima ed unica esperienza d'attore, accanto al fratello e a Vittorio Gassman nel film "Scipione detto anche l'Africano" (1971), in cui interpretava Scipione l'Asiatico.
Ruggero Mastroianni con il fratello Marcello in "Scipione detto anche l'Africano".
Inoltre, è degna di nota la lunga e proficua collaborazione con Francesco Rosi, di cui montò gran parte delle più celebri pellicole - "Il caso Mattei", "Cristo si è fermato ad Eboli", "Cadaveri eccellenti" - e con il quale concluse la sua carriera. Al momento della sua scomparsa - avvenuta il 9 settembre del 1996, a causa di un infarto - Mastroianni stava lavorando al montaggio del film "La tregua" (1997), che sarà poi a lui dedicato dal regista.
La sua morte precedette di pochi mesi quella del fratello Marcello - avvenuta il 19 dicembre - con il quale aveva condiviso tutto. Forse, però, al grande pubblico la figura di Ruggero è meno nota, dal momento che ha sempre lavorato da "dietro le quinte".
Pertanto, a novant'anni dalla sua nascita, ritenevo giusto omaggiare la sua figura, quale grande talento che, "nascosto" al di qua della cinepresa, contribuì a "costruire, attraverso suoni ed immagini, indimenticabili capolavori del cinema italiano.
Suo fratello dominò il grande schermo tra gli anni '60 e '80 del secolo scorso, ma anche lui fu un protagonista della cinematografia nazionale, sebbene "da dietro".
Ruggero Mastroianni, fratello di Marcello, fu uno dei più capaci montatori del nostro cinema.
Scene, sequenze e musiche dei più bei film del Novecento vennero assemblate da lui, con una bravura senza pari.
Ruggero Mastrojanni (per l'anagrafe) nacque il 7 novembre del 1929 a Torino, luogo dove la famiglia si era trasferita momentaneamente dalla Ciociaria (Fontana Liri, dove nacque Marcello) per poi stabilirsi qualche tempo dopo a Roma.
La sua carriera fu quasi parallela a quella del fratello. Cominciò la sua attività negli anni '50, montando il film "Vento del Sud" (1959) di Enzo Provenzale. Da lì, Ruggero e Marcello Mastroianni - molto legati tra di loro - divennero nomi ricorrenti del cinema italiano, sebbene in ruoli differenti.
Alcune delle locandine dei film più noti montati da Ruggero Mastroianni.
Come Marcello, anche Ruggero in quanto montatore ebbe l'opportunità di collaborare con i più grandi registi italiani realizzando pellicole di grande successo: da "L'assassino" e "Todo Modo" di Elio Petri a "Un borghese piccolo piccolo" e "Speriamo che sia femmina" di Mario Monicelli, da "Amarcord" e "Ginger e Fred" di Federico Fellini a "Morte a Venezia" di Luchino Visconti.
Ma lavorò anche per Sergio Corbucci, Pasquale Festa Campanile e Luigi Magni. Proprio con quest'ultimo - che seppe utilizzare la sua vena comica e giocosa -, Ruggero ebbe anche la sua prima ed unica esperienza d'attore, accanto al fratello e a Vittorio Gassman nel film "Scipione detto anche l'Africano" (1971), in cui interpretava Scipione l'Asiatico.
Ruggero Mastroianni con il fratello Marcello in "Scipione detto anche l'Africano".
Inoltre, è degna di nota la lunga e proficua collaborazione con Francesco Rosi, di cui montò gran parte delle più celebri pellicole - "Il caso Mattei", "Cristo si è fermato ad Eboli", "Cadaveri eccellenti" - e con il quale concluse la sua carriera. Al momento della sua scomparsa - avvenuta il 9 settembre del 1996, a causa di un infarto - Mastroianni stava lavorando al montaggio del film "La tregua" (1997), che sarà poi a lui dedicato dal regista.
La sua morte precedette di pochi mesi quella del fratello Marcello - avvenuta il 19 dicembre - con il quale aveva condiviso tutto. Forse, però, al grande pubblico la figura di Ruggero è meno nota, dal momento che ha sempre lavorato da "dietro le quinte".
Pertanto, a novant'anni dalla sua nascita, ritenevo giusto omaggiare la sua figura, quale grande talento che, "nascosto" al di qua della cinepresa, contribuì a "costruire, attraverso suoni ed immagini, indimenticabili capolavori del cinema italiano.
Commenti
Posta un commento