IL NOSTRO SORRISO, LA LORO PACE!
Stamattina, come ogni anno, sono stato al cimitero in virtù di quella "crianza" che ognuno " adda fa'" in questo giorno, come diceva Totò in " 'A livella". Non che durante il resto dell'anno non lo faccia mai, anzi. Però ritengo sia giusto, dal momento che c'è questa ricorrenza, rendere omaggio ai nostri parenti defunti anche in questa occasione.
L'atmosfera, come sempre, non è delle migliori: cielo grigio, pioggerellina di circostanza (nel migliore dei casi), ma nulla che possa impedirci di portare un fiore, un saluto o un "pensiero" a chi non è più con noi.
Quest'anno, però, ho notato una cosa che mi ha fatto riflettere. Mentre camminavo per far "visita" ai miei cari, un leggero e freddo vento avvolgeva me ed altri come me che si trovavano lì.
Mia nonna Rosa - anche lei ormai da quattro anni non più qui con me - quando mi mostravo triste per non aver potuto conoscere suo marito, mi diceva sempre: "Ricordati che nonno e tutte le persone che abbiamo amato stanno sempre accanto a noi. Nonno Andrea - questo era il suo nome - ti ha visto nascere, ora ti vede crescere ed è sempre accanto a te e a tutti noi, non ti lascia mai solo".
A quelle parole mi rasserenavo sempre e quando andavo a trovare al cimitero lui e anche l'altro mio nonno Nicola - anche lui scomparso prima che io nascessi - lo facevo sempre col sorriso, comportandomi non come se stessi andando a omaggiare un loculo ma come se stessi andando a casa sua, a fargli una visita.
Ebbene, dal momento che ormai anche per me cominciano ad aumentare le persone a cui far "visita" in questo giorno, non riesco più tanto, come da bambino, a farlo con serenità. Ma questa mattina, quando ho sentito quel brivido d'aria accarezzarmi il volto, mi sono ricordato delle parole di mia nonna: "...è sempre accanto a te, non ti lascia mai solo". In quel momento ho capito che quella carezza eterea era la carezza dei miei nonni Andrea, Rosa, Nicola e Assunta (l'altra mia nonna, anch'ella volata via) e di tante altre persone che ormai stanno in quell'Oltre e che ringraziavano tutti i loro parenti che erano venuti a trovarli, non dimenticandosi di loro. Inoltre, poco dopo, il cielo si è aperto per un attimo e ha lasciato passare un barlume di luce.
È a quel punto che ho recuperato la mia serenità di bambino e la gioia di essere lì con lo spirito di un saluto "vivo" come il ricordo dei nostri cari. E ho pensato subito ai versi finali della poesia "La morte non è niente", di Henry Scott Holland: "Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace".
Ecco, non dimentichiamolo mai, ogni qual volta, come in questa circostanza, ci verrebbe voglia di piangere per la profonda assenza che ha lasciato dentro e fuori di noi chi non c'è più, bensì sorridiamo: il nostro sorriso, appunto, è la loro pace!
Stamattina, come ogni anno, sono stato al cimitero in virtù di quella "crianza" che ognuno " adda fa'" in questo giorno, come diceva Totò in " 'A livella". Non che durante il resto dell'anno non lo faccia mai, anzi. Però ritengo sia giusto, dal momento che c'è questa ricorrenza, rendere omaggio ai nostri parenti defunti anche in questa occasione.
L'atmosfera, come sempre, non è delle migliori: cielo grigio, pioggerellina di circostanza (nel migliore dei casi), ma nulla che possa impedirci di portare un fiore, un saluto o un "pensiero" a chi non è più con noi.
Quest'anno, però, ho notato una cosa che mi ha fatto riflettere. Mentre camminavo per far "visita" ai miei cari, un leggero e freddo vento avvolgeva me ed altri come me che si trovavano lì.
Mia nonna Rosa - anche lei ormai da quattro anni non più qui con me - quando mi mostravo triste per non aver potuto conoscere suo marito, mi diceva sempre: "Ricordati che nonno e tutte le persone che abbiamo amato stanno sempre accanto a noi. Nonno Andrea - questo era il suo nome - ti ha visto nascere, ora ti vede crescere ed è sempre accanto a te e a tutti noi, non ti lascia mai solo".
A quelle parole mi rasserenavo sempre e quando andavo a trovare al cimitero lui e anche l'altro mio nonno Nicola - anche lui scomparso prima che io nascessi - lo facevo sempre col sorriso, comportandomi non come se stessi andando a omaggiare un loculo ma come se stessi andando a casa sua, a fargli una visita.
Ebbene, dal momento che ormai anche per me cominciano ad aumentare le persone a cui far "visita" in questo giorno, non riesco più tanto, come da bambino, a farlo con serenità. Ma questa mattina, quando ho sentito quel brivido d'aria accarezzarmi il volto, mi sono ricordato delle parole di mia nonna: "...è sempre accanto a te, non ti lascia mai solo". In quel momento ho capito che quella carezza eterea era la carezza dei miei nonni Andrea, Rosa, Nicola e Assunta (l'altra mia nonna, anch'ella volata via) e di tante altre persone che ormai stanno in quell'Oltre e che ringraziavano tutti i loro parenti che erano venuti a trovarli, non dimenticandosi di loro. Inoltre, poco dopo, il cielo si è aperto per un attimo e ha lasciato passare un barlume di luce.
È a quel punto che ho recuperato la mia serenità di bambino e la gioia di essere lì con lo spirito di un saluto "vivo" come il ricordo dei nostri cari. E ho pensato subito ai versi finali della poesia "La morte non è niente", di Henry Scott Holland: "Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace".
Ecco, non dimentichiamolo mai, ogni qual volta, come in questa circostanza, ci verrebbe voglia di piangere per la profonda assenza che ha lasciato dentro e fuori di noi chi non c'è più, bensì sorridiamo: il nostro sorriso, appunto, è la loro pace!
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