ADDIO AD ANTONELLO FALQUI: IL "SIGNOR VARIETA' "
Era il simbolo della televisione perbene: quella in bianco e nero, con un unico canale nazionale, il "Telegiornale della sera", "Carosello" e il Varietà.
Quest'ultimo, in particolare, è proprio stato inventato da lui, Antonello Falqui, regista e autore televisivo, scomparso ieri all'età di novantaquattro anni.
Nato a Roma il 6 novembre 1925, Falqui frequentò per due anni il corso di regia al Centro Sperimentale di Cinematografia. Appassionato di cinema, esordì come aiuto regista di Curzio Malaparte durante la realizzazione del film "Cristo proibito", nel 1950. Due anni dopo, fu assunto alla sede Rai di Milano e cominciò a collaborare realizzando alcuni documentari.
Con l'inizio delle "regolari trasmissioni", il 3 gennaio del 1954, Falqui divenne uno degli autori di punta. Suo il primo programma di successo della neonata Tv, il celebre "Il Musichiere" condotto da Mario Riva.
Ma fu a partire dagli anni '60 che Antonello Falqui venne consacrato al successo grazie al varietà televisivo: luci, musica e comicità per allietare un'ancora acerbo pubblico di abbonati che puntualmente restava incollato davanti al video. Falqui realizzò i più bei programmi della Tv in bianco e nero: da "Canzonissima" a "Teatro 10", da "Studio Uno" a "Milleluci", collaborando con i più grandi artisti del tempo, quali Walter Chiari, Nino Manfredi, Delia Scala, Rita Pavone, Paolo Panelli, Bice Valori e Raffaella Carrà.
Fu proprio lui a lanciare una giovanissima Mina con la prima edizione di "Studio Uno", nel 1961, ed anche le celebri gemelle Kessler "guidate" da Don Lurio - autore di molte delle coreografie dei suoi programmi. Ancora negli anni '80 realizzò altri programmi di successo come "Al paradise" e "Un altro varietà", per concludere la sua carriera all'inizio del decennio successivo.
La sua immagine, però, resterà sempre legata a quel tipo di intrattenimento ormai perduto, fatto di musica, divertimento e comicità mai sopra le righe. Quella Tv del varietà di cui Antonello Falqui fu un indiscusso "signore".
Era il simbolo della televisione perbene: quella in bianco e nero, con un unico canale nazionale, il "Telegiornale della sera", "Carosello" e il Varietà.
Quest'ultimo, in particolare, è proprio stato inventato da lui, Antonello Falqui, regista e autore televisivo, scomparso ieri all'età di novantaquattro anni.
Nato a Roma il 6 novembre 1925, Falqui frequentò per due anni il corso di regia al Centro Sperimentale di Cinematografia. Appassionato di cinema, esordì come aiuto regista di Curzio Malaparte durante la realizzazione del film "Cristo proibito", nel 1950. Due anni dopo, fu assunto alla sede Rai di Milano e cominciò a collaborare realizzando alcuni documentari.
Con l'inizio delle "regolari trasmissioni", il 3 gennaio del 1954, Falqui divenne uno degli autori di punta. Suo il primo programma di successo della neonata Tv, il celebre "Il Musichiere" condotto da Mario Riva.
Antonello Falqui con Rita Pavone e Mina.
Ma fu a partire dagli anni '60 che Antonello Falqui venne consacrato al successo grazie al varietà televisivo: luci, musica e comicità per allietare un'ancora acerbo pubblico di abbonati che puntualmente restava incollato davanti al video. Falqui realizzò i più bei programmi della Tv in bianco e nero: da "Canzonissima" a "Teatro 10", da "Studio Uno" a "Milleluci", collaborando con i più grandi artisti del tempo, quali Walter Chiari, Nino Manfredi, Delia Scala, Rita Pavone, Paolo Panelli, Bice Valori e Raffaella Carrà.
Antonello Falqui con Alice ed Ellen Kessler.
Fu proprio lui a lanciare una giovanissima Mina con la prima edizione di "Studio Uno", nel 1961, ed anche le celebri gemelle Kessler "guidate" da Don Lurio - autore di molte delle coreografie dei suoi programmi. Ancora negli anni '80 realizzò altri programmi di successo come "Al paradise" e "Un altro varietà", per concludere la sua carriera all'inizio del decennio successivo.
La sua immagine, però, resterà sempre legata a quel tipo di intrattenimento ormai perduto, fatto di musica, divertimento e comicità mai sopra le righe. Quella Tv del varietà di cui Antonello Falqui fu un indiscusso "signore".
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